«Mettersi in gioco», edito dalla Lev, presentato alle Terme di Caracalla. Intervenuti tra gli altri i presidenti di Coni e Cip
Considerazioni e indicazioni di papa Francesco, tratte dai suoi discorsi più significativi rivolti in questi anni agli atleti di varie discipline, sono ora raccolti in Mettersi in gioco. Pensieri sullo sport, edito dalla Libreria Editrice Vaticana – Dicastero per la comunicazione, con il patrocinio di Athletica Vaticana. Fanno da prefazioni le testimonianze di Alex Zanardi, di Francesco Totti e dell’ex maratoneta kenyana Tegla Loroupe, responsabile del team dei rifugiati del Comitato olimpico internazionale. Il libro è stato presentato nella suggestiva cornice dello stadio delle Terme di Caracalla.
Unire e includere
«Questo stadio è una cornice straordinaria, uno dei più belli al mondo. La scelta non è però motivata da ragioni estetiche o sentimentali, tenta di incarnare una delle idee centrali del pontificato di papa Francesco: “Voglio una chiesa in uscita”. In questo caso, il luogo è il messaggio. Il Papa ci invita a uscire dalle zone protette in cui si sente comodi. Usciamo umilmente, senza voler imporre niente a nessuno, per venire dove la gente vive e si incontra»: sono parole di monsignor Melchor Sánchez de Toca, sotto-segretario del Pontificio Consiglio della cultura e presidente di Athletica Vaticana, che ha richiamato un’affermazione speculare di Giovanni Paolo II: «La Chiesa ha bisogno dello sport e lo sport ha bisogno della Chiesa». «Lo sport è importante non solo negli oratori, ma anche nei seminari, nelle case di residenza di anziani, nei nei luoghi di accoglienza per rifugiati e immigrati», ha proseguito Sánchez auspicando «uno sport che sa creare inclusione, fare squadra tra giovani e adulti, stranieri e locali, normodotati e paralimpici. Alcuni di noi hanno fatto il corso per diventare guide di atleti non vedenti».
Ma per Giovanni Paolo II anche lo sport ha bisogno della Chiesa: «Non per fare catechesi negli stadi – assicura il presidente di Athletica Vaticana -, ma perché con l’esperienza di umanità e la saggezza che viene dal Vangelo vogliamo aiutare lo sport professionale con un supplemento di valori che lo aiutino a rimanere fedele alla sua vocazione e a prevenire le tentazioni che lo insidiano». Il libro del Papa è allora come «una raccolta di vitamine che vogliamo mettere a disposizione di tutti quelli che hanno lo sport a cuore: dirigenti sportivi, allenatori che dovrebbero essere anche educatori e mentori dei giovani, e agli atleti stessi». Francesco ha pensato soprattutto allo sport amatoriale: per questo alla presentazione odierna c’era anche una piccola rappresentanza di ragazzi del Csi. «Lo sport che vogliamo – ha concluso Sánchez – è uno sport che sa unire e includere».
Malagò: «Il Papa rilancia i valori olimpici»
«Io auspico che che l’evento di oggi sia un segno di ripartenza e di speranza per lo sport», ha detto Giovanni Malagò, presidente del Coni, intervenendo alla presentazione del volumetto.
«L’iniziativa di questo libro ci rende molto orgogliosi», ha osservato ancora il presidente del Coni, secondo il quale «immaginare una persona più attenta e sensibile del Santo Padre alle istanze del mondo è impossibile». Il Papa «parla di sport come sacrificio, esempio, rispetto delle regole, valori; insomma quell’olimpismo – ha concluso Malagò – che noi cerchiamo di portare avanti».
Pancalli: «Guida e coach di tutto il mondo sportivo»
«Parlare di Alex Zanardi è parlare non solo di un campione, ma anche di un uomo di rara sensibilità. In questo momento sta continuando a lottare, ma ha la forza necessaria per proseguire. Per noi è importante che anche il suo intervento abbia arricchito il libro del Santo Padre». Ha detto così Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico (Cip), riferendosi a una delle tre prefazioni, firmata appunto da Zanardi. «Mi auguro davvero che ciò che Papa Francesco ha scritto sia di ispirazione per molti in questo momento difficile. Alex, in quello che ha scritto, ci ha messo il cuore», il bel messaggio della moglie del campione, Daniela, letto da Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del Dicastero per la comunicazione, che ha moderato l’incontro.
Pancalli ha sottolineato: «Se oggi dovessimo immaginare una bibliografia dei valori dello sport, questo volumetto ne rappresenterebbe un tassello essenziale. Raccogliere questi valori è fondamentale per chi tenta di coltivarli in maniera laica nelle nostre società. Uno sport che va oltre ogni barriera – fisica, mentale, sensoriale, culturale – ma è anche strumento di crescita. Lo sport è un importante pezzo delle politiche pubbliche e un investimento umano per far crescere il Paese. Il Papa ci propone lo sport come strumento per abbattere barriere fuori, ma anche dentro di noi. Nei miei incontri con lui, mi hanno colpito non solo le sue parole, ma la luce che aveva negli occhi. Il Papa è il nostro coach, il coach di tutto il mondo sportivo italiano, dal momento che il vero coach è anche una guida».