Il presidente della Fondazione San Bernardino: «Su mille indebitati, il 10% lo è a causa delle scommesse. Il gioco on line sta creando una generazione di scommettitori adolescenti che rischiano di diventare i giocatori patologici di domani»
«Mi auguro che questa volta il Governo ascolti la voce delle vittime del gioco d’azzardo». Lo afferma Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana e presidente della Fondazione anti usura delle diocesi lombarde San Bernardino, in vista della Conferenza unificata Stato Regioni convocata il prossimo 22 giugno, durante la quale si discuterà del riordino dei giochi d’azzardo.
L’ultima bozza presentata dal sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze con delega ai giochi pubblici, Pier Paolo Baretta, è parsa ancora inadeguata alle Fondazioni antiusura di origine cattolica. Al punto che la Consulta nazionale antiusura che le riunisce, in vista del prossimo appuntamento, ha diffuso un nuovo appello con sette punti irrinunciabili.
«Occorre un salto culturale che ancora non si vede: bisogna riconoscere che l’azzardo fa male, come gli studi e le osservazioni sul campo concordano nel dimostrare – sottolinea Gualzetti -. Su mille persone che si sono rivolte alla Fondazione San Bernardino, il 10% si è indebitato a causa del gioco. Ma quello che ci preoccupa ancora di più è che l’azzardo, sempre più facilmente accessibile grazie ai siti di scommesse on line, sta facendo crescere una nuova generazione di scommettitori adolescenti che rischiano di diventare i giocatori patologici di domani. Fermiamoci, prima che sia troppo tardi».
Ecco i sette punti irrinunciabili dell’appello della Consulta Nazionale Antiusura.
- Ogni intervento nel settore dell’azzardo deve mirare a ridurre non solo l’offerta ma anche il consumo di gioco d’azzardo.
- La pubblicità al gioco d’azzardo va, quindi, rapidamente estinta in maniera assoluta, con l’impegno a discutere in Aula e approvare i progetti di legge presentati in tal senso alle due Camere da oltre 200 parlamentari.
- La giurisprudenza favorevole a Comuni e Regioni deve tradursi in un concreto, esplicito e incondizionato riconoscimento agli Enti locali di totale autonomia potestà regolamentare e legislativa in materia. L’ultima bozza governativa del 2 maggio è di fatto superata dalle successive pronunce dei giudici della Corte costituzionale e del Consiglio di Stato che confermano la imprescindibilità del contributo normativo e regolamentare in materia di contrasto all’azzardo di Regioni e Comuni.
- Le Aziende sanitarie devono dispiegare l’offerta di presa in carico terapeutico e predisporre la sorveglianza sanitaria su tutti i locali dove si esercita gioco d’azzardo, con divieto ovunque di consumo di alcolici e di fumo
- L’articolo 14 della legge antiusura va esteso rapidamente anche alle persone fisiche, a cominciare dalle vittime di usura connessa alla dipendenza da gioco d’azzardo.
- Va stabilita una moratoria integrale di ogni tipo e struttura di nuovi giochi d’azzardo.
- Per rendere efficace ogni azione di contrasto, vanno, infine, messi a disposizione di comuni, Asl, cittadini, ricercatori, i dati – scorporati per tipologia, provincia e città – dei flussi di denaro a oggi movimentati dall’azzardo.