Il Commissario per gli affari economici allontana i timori della recessione. Prevista una crescita dello 0,8% nell'Unione e dello 0,9% per l'Eurozona
di Lorenzo
Garbarino
«A quasi un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, l’economia dei Paesi Ue è entrata nel 2023 su una base migliore di quanto previsto in autunno». Il commissario europeo per gli affari economici e monetari Paolo Gentiloni illustra dei timidi segnali positivi alla presentazione delle Previsioni economiche d’inverno.
Restano una costante l’incertezza del quadro internazionale e gli effetti dell’inflazione, eppure le previsioni intermedie invernali alzano le prospettive di crescita. Si prospetta un 2023 con una crescita dello 0,8% nell’Unione e uno 0,9% nell’eurozona. La recessione tecnica si allontana, e le proiezioni sull’inflazione indicano una frenata sia per il 2023, sia per il 2024.
Presentando i documenti economici, Gentiloni ha esordito dicendo che «la buona notizia è che l’economia dell’Unione europea è entrata in questo anno con un passo migliore rispetto a quanto atteso e sembra in grado di scampare alla recessione».
Dopo la robusta espansione della prima metà del 2022, lo slancio della crescita si era attenuato nel terzo trimestre scorso a seguito del contrasto all’inflazione. «Nonostante shock avversi ed eccezionali, l’economia dell’Ue – si legge in una nota che accompagna le Previsioni – ha evitato la prevista contrazione del quarto trimestre. Il tasso di crescita annuo per il 2022 è ora stimato al 3,5% sia nell’Ue, sia nella zona euro».
Le ragioni della crescita
Le ragioni dello sviluppo sono dovute ad alcuni fattori non previsti dalla Commissione europea in autunno. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la stagione mite sono tra i motivi principali del forte calo dei consumi, che hanno mantenuto i livelli di stoccaggio del gas al di sopra della media rispetto agli anni passati. La conseguenza di queste congiunture ha permesso il crollo dei prezzi all’ingrosso del gas, ben al di sotto dei livelli prebellici.
Si sono registrati progressi anche nel mercato del lavoro dell’Ue, dove il tasso di disoccupazione è rimasto al minimo storico del 6,1% fino alla fine del 2022. Per la Commissione «la fiducia sta migliorando e le indagini di gennaio suggeriscono che anche l’attività economica sia destinata a evitare una contrazione nel primo trimestre del 2023».