In concomitanza con la visita di papa Francesco, giovani ricercatori di Cattolica, Politecnico e Bocconi sono al Palazzo di vetro per partecipare al Global Summit on Youth delle Nazioni Unite
di Gemma DELL’ACQUA
Proprio in concomitanza con la visita di papa Francesco, in questi giorni giovani ricercatori universitari di Cattolica, Politecnico e Bocconi sono al Palazzo di vetro dell’Onu a New York. Sono stati selezionati e invitati dall’Institute of Cultural Diplomacy per partecipare al Global Summit on Youth delle Nazioni Unite, in corso fino al 26 settembre, in occasione delle celebrazioni del 70° di fondazione dell’Onu.
Ai potenti della terra e alle centinaia di altri giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo presenteranno il loro progetto di ricerca Foodsaving project Italia (“Progetto italiano per salvare cibo”) scelto proprio perché legato al tema del Summit : “Developing Youth Initiatives to Promote Sustainable Economies, Cultural Understanding, and Global Human Rights” (“Sviluppo di iniziative giovanili per promuovere economie sostenibili, culturale e globale e diritti umani”).
La ricerca mira a identificare le migliori pratiche, in ambito profit e non profit, nel recupero, gestione e redistribuzione delle eccedenze alimentari. Già presentata lo scorso maggio in Bocconi e a Cascina Triulza all’Expo di Milano, la ricerca ha 5 principali obiettivi:
– sviluppare una rete per il recupero delle eccedenze alimentari a fini sociali in ambito profit e non profit, pubblico e privato, locale e internazionale;
– incrementare la competitività delle aziende, in particolare piccole e medie imprese lombarde, sulle buone pratiche nella gestione delle eccedenze, come punto forte della responsabilità sociale aziendale;
– sviluppare l’attenzione sulla tematica del recupero delle eccedenze alimentari, contribuendo a sviluppare una nuova cultura del recupero e del riuso, promuovendo sul territorio iniziative, seminari e workshop;
– contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica sul tema dell’innovazione sociale, dei modelli di impresa sociale, dello sviluppo di responsabilità sociale e dell’impatto sociale ed ambientale generato nella gestione delle eccedenze alimentari;
– aiutare le istituzioni pubbliche ad attivare una nuova gestione virtuosa delle eccedenze alimentari, al fine di supportare lo sviluppo e la collaborazione tra aziende profit e non profit sul territorio.