Protocollo di collaborazione tra LIBenter e Avviso Pubblico per aiutare gli enti territoriali ad accedere ai progetti di investimento fronteggiando il rischio di infiltrazioni criminali
Programmi di formazione per sostenere gli enti locali territoriali, innanzitutto, nell’accesso ai progetti di investimento contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ma anche per metterli nelle condizioni sia di migliorare la loro capacità amministrativa in funzione di un più efficace utilizzo delle risorse finanziarie europee, sia di fronteggiare il rischio di infiltrazioni criminali. È questo l’obiettivo primario del Protocollo di collaborazione firmato lunedì 20 marzo all’Università Cattolica del Sacro Cuore tra LIBenter e Avviso Pubblico, che in questo modo si stanno facendo carico della responsabilità di mettere in grado la pubblica amministrazione italiana di rispondere alle richieste di competenza e professionalità di cui necessita la “messa a terra” del PNRR.
L’intesa
L’intesa rappresenta un ulteriore, fondamentale tassello all’attività finora svolta da LIBenter, l’Associazione temporanea di scopo costituita nel 2021 da Università Cattolica del Sacro Cuore, capofila dell’iniziativa, con Fondazione Etica e Libera con l’intento di predisporre uno strumento di valutazione e “accompagnamento” diffuso nell’impiego dei finanziamenti europei, proprio per contribuire a una trasparente esecuzione di ciascuna delle linee progettuali contenute nel PNRR italiano.
«Il protocollo siglato tra Università Cattolica, nell’ambito dell’iniziativa LIBenter, e Avviso Pubblico è un passo importante perché dà un ulteriore slancio attuativo al progetto – afferma il rettore Franco Anelli -. Costituisce uno strumento attraverso cui il nostro Ateneo, con la collaborazione di importanti istituzioni, si mette a disposizione del Paese offrendo opportunità di formazione, di approfondimento, di acquisizioni di competenze tecniche ai vari attori pubblici, che sono chiamati al delicato e strategico impegno di attuare in tempi strettissimi i progetti del Pnrr. Il fatto che si facciano attività formative e si diano indicazioni per ben impiegare l’enorme massa monetaria in gioco, diventa un vero servizio pubblico che l’Università dà alla collettività nel suo complesso».
Evitare affari “corrotti”
Del resto, «da sempre Avviso Pubblico crede che a partire dalla formazione si possa accrescere il livello di conoscenza e consapevolezza del fenomeno mafioso nelle pubbliche amministrazioni, elemento essenziale per promuovere una buona amministrazione attenta a evitare che la presenza di ingenti risorse pubbliche sia occasione per nuovi affari da parte di mafiosi e corrotti», osserva Roberto Montà, presidente dell’Associazione, nata nel 1996 con l’intento di collegare e organizzare gli amministratori locali impegnati a promuovere la cultura della legalità nella politica, e che attualmente conta più di 530 soci tra Comuni, Unioni di Comuni, Città metropolitane, Province e Regioni. «Il Pnrr rappresenta il più grande investimento pubblico dal dopoguerra e si pone importanti obiettivi di modernizzazione e sviluppo economico e ambientale del Paese. Gestire al meglio queste risorse è una responsabilità che si può agire meglio se formati da esperti e professionisti in grado di aiutare chi è chiamato a mettere a terra tali investimenti in maniera efficace, con la massima cautela nella prevenzione delle infiltrazioni criminali e con una sensibilità tesa a favorire il coinvolgimento dei cittadini e della comunità in processi di accountability».
Incrementare gli investimenti
Infatti, l’accordo, come spiega Nicoletta Parisi, coordinatore di LIBenter nonché docente di Diritto e politiche di contrasto alla corruzione interna e internazionale in Università Cattolica, si propone di «dare vita a eventi di formazione indirizzati agli enti pubblici chiamati a dare esecuzione a progetti di investimento in una logica di co-programmazione e co-progettazione indispensabile al superamento di passaggi complessi che hanno manifestato grandi difficoltà». Così, aggiunge la professoressa Parisi, «LIBenter auspica che, tramite questo programma destinato a dipanarsi almeno fino al 2026, termine previsto di conclusione del Pnrr, la capacità di spesa e di investimento degli enti della Pubblica Amministrazione italiana sia incrementata: ciò avverrà con il sostegno offerto dal programma in termini di aumento delle conoscenze necessarie a gestire i vari progetti di investimento, delle capacità di valutazione dell’impatto degli stessi, nonché, infine, dell’utilizzo degli strumenti di comunicazione dell’agire pubblico, al fine di aumentare responsabilizzazione dell’ente nei rapporti con i cittadini e di favorire il coinvolgimento civico di questi nei progetti intrapresi».
Il tutto secondo quell’ottica di collaborazione indicata nell’articolo 118 dalla nostra Costituzione, come pure delineata dalla Corte costituzionale nella sentenza 131/2020 secondo cui l’amministrazione del bene pubblico non è esclusiva competenza dell’autorità pubblica, ma richiede anche il contributo della società civile.
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