L’accordo prosegue per altri tre anni. Il credito sociale frena l’usura: in 10 anni 393 famiglie aiutate in Lombardia, a chiedere aiuto italiani tra i 50 e i 60 anni. Gualzetti: «Il sovra-indebitamento è figlio della crisi. Bisogna intervenire subito per evitare danni peggiori, anche l’infiltrazione della ‘ndrangheta»
Perdere il lavoro. Non riuscire più a pagare le rate del mutuo, le spese condominiali, le bollette del gas e della luce. Rischiare di veder svanire anche l’ultima certezza, la casa, che si era deciso di acquistare in tempi migliori, indebitandosi. La lunga crisi economica ha messo di fronte a questa realtà famiglie del cosiddetto ceto medio che si sono sempre sentite al riparo da questi rovesci della sorte. Per sostenerle ed evitare danni peggiori, la Fondazione San Bernardino, grazie ad accordi con diversi istituti bancari, ha aperto linee di credito sociale. «Lo strumento si è rivelato molto utile nell’offrire un aiuto immediato a chi si è trovato in difficoltà e nel prevenire il ricorso al prestito illegale e usuario», ha sottolineato Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana e presidente della Fondazione San Bernardino, in occasione del rinnovo della convezione tra la Fondazione, Banca Mediolanum e Fondazione Mediolanum Onlus avvenuto questa mattina nella sede di Caritas Ambrosiana.
Negli ultimi 10 anni, grazie ad accordi con diversi istituti di credito la Fondazione San Bernardino ha sostenuto 393 famiglie, erogando finanziamenti per un totale di 4.374.201 euro. I beneficiari sono stati per la maggioranza italiani con un’età media tra i 50 e i 60 anni, un reddito mensile di 1.300 euro, con bassi livelli di istruzione, dipendenti nel settore privato, tutti residenti in Lombardia, territorio di competenza della Fondazione San Bernardino. La ragione prevalente dell’indebitamento è stata la perdita del lavoro e le spese per l’abitazione.
«I profili delle persone intercettate attraverso la capillare rete dei centri di ascolto mostra come il sovra-indebitamento è una delle molte facce delle crisi economica ed è un fenomeno con il quale occorre fare i conti per evitare degenerazioni più pericolose. Chi rischia di perdere la casa è pronto a tutto anche a rivolgersi a un usuraio. E sappiamo dalle indagini della magistratura a Milano e in Lombardia che la ‘ndrangheta utilizza proprio il credito usuraio per infiltrarsi nel territorio», ha sottolineato Gualzetti.
L’accordo con Banca Mediolanum consentirà alla Fondazione San Bernardino di proseguire la propria attività. Dal 2009 a oggi, grazie alla convenzione con Banca Mediolanum e Fondazione Mediolanum onlus, Fondazione San Bernardino ha potuto erogare 540.400 euro a 66 nuclei familiari.
Con l’intesa, Banca Mediolanum e Fondazione Mediolanum Onlus si impegnano con la Fondazione San Bernardino a rinnovare fino al 2022 la linea di credito in essere con plafond rotativo di 400.000 euro, con un tasso simbolico fissato per tutta la durata intorno all’1%, che verrà utilizzata per accordare prestiti con rimborso rateale a soggetti in difficoltà, individuati grazie all’attento lavoro della Fondazione San Bernardino in stretta collaborazione con i centri di ascolto parrocchiali e l’ausilio di volontari qualificati nel settore finanziario.
«Nell’attuale contesto economico – ha dichiarato Giovanni Pirovano, vicepresidente Banca Mediolanum – in cui sono sempre più vaste le aree di vulnerabilità per le fasce più deboli della popolazione, il primo obiettivo della banca è quello di prevenire il ricorso all’usura e facilitare l’inclusione finanziaria ai soggetti definiti non bancabili. Grazie al lavoro dei volontari vengono individuate le famiglie e ci vengono segnalati i relativi casi sui quali interveniamo erogando in media un prestito intorno a 8000 euro ciascuno. Lo definiamo un processo di indebitamente responsabile che può aiutare il soggetto a rientrare a pieno titolo nel circolo virtuoso della vita».
«La convenzione con la Fondazione San Bernardino stipulata nel 2009 – ha affermato Sara Doris, presidente esecutivo Fondazione Mediolanum Onlus – ci ha aperto la strada verso un percorso di accordi con altre fondazioni e associazioni antiusura attive sul territorio nazionale. La nostra prima attenzione è rivolta ai bambini in condizione di disagio, ma di conseguenza l’aiuto va alle loro famiglie perché questo piccolo aiuto possa sostenerle e farle riemergere da una situazione di indebitamento temporaneo come il pagamento di mensilità arretrate di affitto, spese legate all’istruzione dei figli o spese sanitarie. Purtroppo il lavoro da fare è ancora molto e ritengo che ognuno di noi possa fare qualcosa nella misura in cui può per poter contare sulla partecipazione di tutti».