Da lunedì 19 settembre online una serie di videomessaggi curati dal Coordinamento che raccoglie una ventina di aggregazioni laicali presenti nel territorio della Diocesi. Un contributo al dibattito e alla partecipazione
di Gianni
BORSA
Perché andare a votare? In quale contesto votiamo? Quali i temi più urgenti sui quali il prossimo parlamento e i futuri governanti dovrebbero concentrarsi? Sono alcuni dei quesiti emersi all’interno del Coordinamento diocesano Associazioni, Movimenti e Gruppi in vista delle elezioni del 25 settembre. Si tratta di un passaggio democratico di assoluto rilievo, che richiama anzitutto il diritto/dovere dei cittadini di esprimere le proprie preferenze a partiti e coalizioni.
I temi affrontati
Il Coordinamento, che raccoglie una ventina di aggregazioni laicali presenti nel territorio della Diocesi, ha quindi deciso di realizzare sette brevi videomessaggi – diffusi a partire da lunedì 19 settembre mediante il portale www.chiesadimilano.it e i social diocesani e rilanciabili liberamente – nei quali si riflette sul senso stesso della democrazia e della partecipazione, sul valore della pace, della convivenza tra i popoli, sul ruolo dell’Europa. Vengono inoltre segnalate talune emergenze nelle quali ci troviamo, che andrebbero affrontate insieme: demografica, sanitaria, migratoria, economica, ambientale…
Allo stesso tempo, si richiamano la prioritaria attenzione alla famiglia, cardine della società; la necessità di indirizzare lo sguardo sulle fragilità e l’inclusione sociale; il principio fondante della solidarietà.
Altri video affrontano argomenti quali il lavoro e il modello di sviluppo economico, la scuola e l’educazione giovanile. Non ultimo, un appello al rafforzamento del senso comunitario, per “custodire il noi” messo alla prova in questi anni segnati da pandemia, guerra, recessione economica.
Il contributo del Coordinamento non intende, evidentemente, dare indicazioni di voto. Si sottolinea, piuttosto, il valore stesso della partecipazione elettorale, in una fase in cui sembra imporsi una diffusa disaffezione alla politica, con il rischio di un’elevata astensione dalle urne. Emerge, poi, la volontà di portare un contributo, cristianamente ispirato, al dibattito politico in corso, indicando a tutti gli attori politici il grande obiettivo del bene comune.