Presentato a Roma il nuovo libro di Vittore De Carli, presidente dell'Unitalsi lombarda, in cui racconta la sua esperienza di malattia e 47 giorni di coma, da cui è uscito rinnovato aggrappandosi a Dio. Il ricavato della vendita del volume sarà interamente devoluto al “Progetto dei piccoli” per aprire una casa di accoglienza per genitori di bimbi ricoverati nelle strutture milanesi intitolata a Fabrizio Frizzi, volontario a Lourdes
“E’ importante trasmettere un messaggio positivo di un’esperienza che mi ha cambiato la vita e soprattutto donarlo agli altri”, ha detto Vittore De Carli alla presentato a Roma del suo volume “Dal buio alla luce con la forza della preghiera” (Libreria Editrice Vaticana, 120 pagine, 10 euro), con prefazione del cardinale Angelo Comastri. “Io ho accompagnato persone malate a Lordes, ma ho capito che fino a quando la malatti anon la provi in te stesso non la conosci veramente. Il suggerimento maggiore è quello di saper ascoltare, passare minuti con la persona e cercare di imemdesimarsi nella persona e nella sofferenza. Essere ascoltato è uno dei doni più impegnativi che noi dobbiamo avere nella nostra vita”.
Il libro “copre un particolare arco autobiografico dell’autore, giornalista professionista, la cui frenetica attività è stata interrotta da una grave malattia a seguito della quale la sua esistenza umana è stata sospesa per una cinquantina di giorni”: “Dalla narrazione del coma come testimonianza delle diverse strade percorse dal corpo e dall’anima nel tempo in cui la vita dell’autore è proseguita in uno stato di incoscienza, al raggiungimento di un nuovo equilibrio grazie alla preghiera, alla voglia di vivere nonostante tutto, all’affetto dei suoi cari e all’accoglienza dell’infinita misericordia di Dio”. Il libro è il “resoconto circostanziato” di un’esperienza che ha condotto De Carli a vivere la condizione della malattia in prima persona, posizione diversa rispetto al ruolo di volontario dell’Unitalsi, l’associazione di cui presiede la sezione lombarda, dove accompagnava gli ammalati nei pellegrinaggi a Lourdes.
Tutto il suo mondo si è fermato e la sua vita in stato di incoscienza per i 47 giorni di coma, è proseguita in un mondo incomprensibile “dall’altra parte dello specchio” come cita De Carli. Un viaggio incredibile alla scoperta di un mondo al di fuori della cognizione umana, a volte spaventoso, movimentato dagli incontri con personaggi di ogni tipo appartenenti al passato. Ma il viaggio prosegue e si arricchisce del ritorno alla vita terrena pieno di difficoltà e limiti. Così la narrazione si colora di immagini e scene della quotidianità viste dall’ammalato costretto a letto tra le mille difficoltà del recupero nelle varie corsie di ospedali, dalla sala di rianimazione al centro di riabilitazione. Migliaia di pensieri che affollano la mente e portano l’autore a profonde riflessioni sul senso della malattia e della vita. Un punto di vista diverso da chi ha sempre vissuto la malattia attraverso gli occhi e le emozioni delle persone che accompagnava a Lourdes nei pellegrinaggi come volontario dell’Unitalsi, la sua seconda famiglia dove si è sempre prodigato in diversi incarichi, tra i quali quello attuale di presidente regionale. Il racconto propone temi importanti quali il valore delle relazioni, dell’amicizia, della famiglia e dove la preghiera viene riscoperta come forza per amare la vita ancora di più alla ricerca di un nuovo equilibrio.
Il libro è così un monito a prestare più attenzione alla nostra salute globale: fisica, psicologica, relazionale e spirituale, e vuole donare coraggio ai malati e a chi è loro accanto. Diventa inoltre uno strumento per manifestare l’amore di Dio attraverso le mani dell’uomo.
Nel volume c’è spazio anche per il racconto del lento recupero fatto della riappropriazione del proprio corpo, dei gesti quotidiani, di un’autonomia improvvisamente perduta e non più recuperata del tutto. Un libro che aiuta a comprendere anche il senso della sofferenza.
Alla presentazione fra Giulio Cesareo, responsabile editoriale della Lev, ha sottolineato che con questo volume si inaugura la nuova collana chiamata “Volti”, “dove si vuole dare voce a ogni voce, perché potenzialmente emerga come dono nella sua unicità per tutta la Chiesa”; mentre Antonio Diella, presidente nazionale di Unitalsi, ha detto: “Dalla sofferenza può nascere una grande aridità e un grande rifiuto. Oppure la sofferenza produce una costruzione di bene”. La parola è passata poi a Piero Ceriana, responsabile Unità operativa pneumologia riabilitativa Irccs Istituti Clinici Maugeri (Pavia), poi sono intervenuti monsignor Roberto Busti, vescovo emerito di Mantova e assistente Unitalsi Lombarda, e l’autore del volume, Vittore De Carli. La presentazione era moderata da Graziella Moschino.
I proventi della vendita del libro saranno interamente destinati alla realizzazione di un polo di accoglienza per i genitori costretti a lasciare le loro case per il ricovero dei loro bambini nelle grandi strutture ospedaliere milanesi prendendo spunto dal “Progetto dei piccoli” di Unitalsi, già in atto in alcune città (con 9 case di accoglienza distribuite tra Padova, Roma, Genova, Perugia e Latina). La casa di accoglienza che nascerà a Milano sarà intitolata a Fabrizio Frizzi che fu testimonial oltre che volontario dell’Unitalsi. “Lo scorso anno in Lombardia – ha detto De Carli – abbiamo dato assistenza a 145 famiglie. Noi non ci pensiamo, ma oggi le malattie sempre di più sono presenti nei piccoli, e queste malattie arrivano al’improvviso. Aiutare queste famiglie è uno dei compiti che l’Unitalsi si è data in questi ultimi anni, cioè saper accogliere come Maria ha accolto Gesù”.