Giovanni Bruno, presidente della Fondazione: «Ancor più impegnati al diffondersi di una cultura della solidarietà»
La Rete Banco Alimentare, che da più di 30 anni in Italia opera nel recupero delle eccedenze alimentari, anche nel frangente dell’emergenza Coronavirus sta cercando in tutti i modi e con tutti i mezzi disponibili di non far mancare il suo sostegno alle oltre 7.500 strutture caritative che assistono circa 1,5 milioni di persone in difficoltà.
Le Organizzazioni Banco Alimentare del Nord Italia sono messe a dura prova nel loro sforzo di coniugare tutto quanto stabilito dalle diverse autorità competenti in merito all’emergenza epidemiologica da CODIV-19, con l’impegno di non far venire meno il sostegno alle strutture caritative che si spendono a vantaggio della parte più vulnerabile della nostra società.
«Vogliamo che chi vive in situazione precaria possa continuare a sperimentare sostegno e vicinanza anche in una situazione di emergenza – dichiara Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare -. L’impegno di Banco Alimentare è rivolto non solo a garantire il più possibile una regolarità del servizio e le corrette forniture di generi alimentari alle strutture caritative: siamo ancor di più impegnati con la nostra ordinaria operatività al diffondersi di una cultura della solidarietà rispettosa del bene dell’altro e capace di accoglienza».