Il vice presidente Alfredo De Bellis illustra diverse iniziative, alcune delle quali realizzate in collaborazione con Caritas Ambrosiana: da «Due mani in più» alle eccedenze alimentari donate al Refettorio Ambrosiano, dalla Carta equa a «Dall’olio all’olio»
di Luisa BOVE
La solidarietà ha tanti volti. E tanti modi di rispondere ai bisogni degli ultimi. Ne sa qualcosa Coop Lombardia, da anni attiva in ambito sociale. «Rispetto alle politiche ambientali siamo impegnati nel recupero dell’olio esausto alimentare dei nostri punti vendita – spiega il vice presidente Alfredo De Bellis -. L’olio viene ritirato da un consorzio che lo recupera e ne ricava altri prodotti; destiniamo gli utili che riceviamo da questa attività agli uliveti di Libera, che coltiva terreni confiscati alla mafia. È una circolarità che abbiamo chiamato “Dall’olio all’olio”». Da oltre vent’anni Coop Lombardia collabora anche con Caritas Ambrosiana.
Qual è il vostro impegno verso le categorie più fragili?
Abbiamo servizi ormai consolidati, forme di assistenza dirette alle persone in condizioni di indigenza. Un’iniziativa recente è quella del Refettorio Ambrosiano, a cui doniamo eccedenze alimentari dai nostri punti vendita. L’abbiamo fatto anche dal punto vendita in Expo, con risultati davvero positivi. Il vantaggio è che le eccedenze vanno direttamente all’associazione beneficiaria, grazie a Caritas Ambrosiana che fa da trait-d’union.
Il 7 dicembre riceverete dal Comune di Milano l’attestato di benemerenza per il progetto “Due mani in più”…
Esatto. Questo è un progetto che si aggiunge alle nostre politiche sociali. Lo abbiamo festeggiato con un libro, Due mani in più. Il valore di una comunità solidale (Terre di Mezzo), che raccoglie testimonianze di volontari e beneficati. È scritto da Marta Ghezzi del Corriere della sera, che nell’arco di un anno ha seguito la filiera di quest’attività andando direttamente dai beneficiari del servizio.
In pratica di che cosa si tratta?
Consegniamo le eccedenze alimentari a chiunque ne abbia bisogno, non chiediamo identificazioni particolari. La persona ci chiama, chiede e noi andiamo a domicilio. Il valore vero di questo servizio è l’ascolto, perché i nostri volontari – al di là della consegna – svolgono davvero un’azione sociale. Quando vanno per la consegna bisettimanale, non si fermano qualche minuto, ma dedicano tempo alle persone e ascoltano le storie di una vita. A volte l’anziano stesso non riesce a dire, ma si coglie la necessità di un supporto che vada oltre.
La crisi continua a mordere. Per questo avete proposto anche la carta di credito solidale…
In realtà l’abbiamo proposta diversi anni fa. Quando è stata lanciata ha avuto un grande successo, con numeri importanti. È una carta prepagata, chiamata Carta equa, assolutamente anonima: il beneficato di questo strumento si reca nei nostri punti vendita e fa la spesa. L’iniziativa è ancora attiva, ma andrà rilanciata.