Solidarietà e vicinanza ai 25 dipendenti e alle loro famiglie, preoccupazione per la perdita di un patrimonio «non solo di un istituto religioso, ma dell’intera comunità ecclesiale»
Il Centro Editoriale Dehoniano ha comunicato lunedì 11 ottobre di aver portato i libri in tribunale dichiarando fallimento. Questo significa che chiudono anche le Edizioni Dehoniane Bologna (EDB), la principale casa editrice di cui esso detiene il marchio, e Marietti 1820.
L’Unione Cattolica Stampa Italiana (Ucsi), sezione Emilia-Romagna, e l’Ucsi nazionale esprimono solidarietà e vicinanza ai 25 dipendenti (e alle loro famiglie) che si ritrovano improvvisamente senza un lavoro.
A proposito di questa inaspettata chiusura, l’ultima di una serie ormai lunga di dismissioni degli editori (quelli religiosi e purtroppo non solo loro) nell’ambito della comunicazione, l’Ucsi si chiede se siano state sondate tutte le strade possibili per evitare questo esito, comprese collaborazioni con soggetti diversi e più motivati a proseguire l’impresa editoriale. Perché quello che in questo modo si perde non è solo il patrimonio di un istituto religioso, ma dell’intera comunità ecclesiale. La Chiesa italiana ha di fronte una stagione difficile, e per affrontarla è indispensabile il contributo degli studi biblici, degli approfondimenti teologici e spirituali e delle ricerche sociali e pastorali che un’editoria viva e vivace ha il compito di promuovere e far circolare.
L’Ucsi è convinta che la questione dell’editoria cattolica sia una questione che tocca tutta la comunità ecclesiale del nostro Paese: c’è un patrimonio da salvaguardare.