Nella Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza un incontro affronta il tema con le deputate impegnate per la nuova legge 47/2017. La testimonianza di un ex minore straniero non accompagnato, oggi operatore in una cooperativa sociale
La novità della Legge 47/2017 sui minori stranieri non accompagnati riguarda i tutori volontari, privati cittadini che hanno una rappresentanza giuridica, sono espressione di una genitorialità sociale e di cittadinanza attiva e sono attenti alla relazione umana e educativa con il minore e ai suoi bisogni e problemi. In questi mesi la maggior parte delle Regioni ha raccolto, tramite avvisi pubblici, le candidature alla figura di tutori dei minori stranieri non accompagnati e a breve i Garanti regionali per l’Infanzia avvieranno i corsi di formazione. In particolare in Lombardia sono 265 (di cui 141 nella Città metropolitana di Milano) i cittadini ritenuti idonei dopo questa prima selezione.
A dire l’entità rilevante del fenomeno sono i dati. Il 14,2 dei profughi sbarcati nel 2016 sono minori stranieri non accompagnati e il 91% dei minori giunti in Italia è rappresentato da bambini e ragazzi soli. E il trend è in aumento: nel 2012 sono stati 7.575, nel 2014 13.026 e nel 2017 25.846 e provengono prevalentemente da Gambia, Egitto, Guinea e Albania.
Al tema “Minori stranieri non accompagnati. Quale tutela” verrà dedicata in Università Cattolica a Milano la mattinata di lunedì 20 novembre, in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
All’incontro nella Cripta dell’Aula Magna (largo Gemelli 1), dalle 10.30 alle 13.30, dopo i saluti dell’assessore alle Politiche sociali, salute e diritti del Comune di Milano, parteciperanno la deputata Sandra Zampa (prima firmataria della Legge), Milena Santerini (docente, direttrice del Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica e deputata che ha contribuito ad alcuni punti qualificanti della Legge), Stefano Pasta (giornalista e membro del Centro di ricerca Relazioni interculturali), Maria Carla Gatto (presidente del Tribunale per i minorenni di Milano), Anna Maria Caruso (garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Milano), Silvio Premoli (ricercatore di pedagogia generale e sociale in Università Cattolica) ed Elena Rozzi dell’Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione.
L’incontro, organizzato dal Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica, nell’ambito di “Milano Mondo: Migrazioni e coscienza dei territori” (17-20 novembre) promosso dal Comune di Milano, farà il punto sull’evoluzione del fenomeno che continua a interrogare il sistema dell’accoglienza. Infatti interverranno pedagogisti, assistenti sociali, politici, rappresentanti di onlus, giuristi e il giovane kosovaro Festim Hoxhaj, oggi operatore della cooperativa sociale La Cordata s.c.s., già minore straniero non accompagnato che porterà la sua testimonianza.
Significative saranno anche le testimonianze della seconda parte della mattinata: Alessandra Izzo (presidente de “La voce del bambino”, la onlus che ha precorso la figura del tutore volontario) rifletterà sulla sua esperienza come tutrice; Cristina Cattaneo (direttrice del Labanof, il laboratorio di anatomia forense dell’Università Statale di Milano, in Sicilia collabora con il Ministero dell’Interno per il riconoscimento delle vittime dei naufragi in mare) rifletterà sull’accertamento della minore età del minore; Valentina Polizzi racconterà la sua esperienza come coordinatrice per Save the Children “Civico Zero”, il centro diurno vicino alla Stazione Centrale frequentato da diversi minori stranieri non accompagnati; Barbara Lucchesi (assistente sociale del Pronto intervento minori del Comune di Milano) interverrà sul suo impegno professionale quotidiano.
Milena Santerini ha dichiarato: «La 47/2017 è una delle migliori leggi realizzate in questa Legislatura, poiché prevede un sistema di accoglienza organico e specifico per i minori stranieri non accompagnati, con strutture dedicate alla prima accoglienza e una seconda accoglienza in centri che aderiscono allo Sprar. Dunque supera un approccio emergenziale ai flussi migratori e soprattutto pone al centro i diritti dei minori. A sette mesi dall’approvazione della Legge 47/2017, fare il punto su quanto è stato realizzato, e su quanto occorre ancora da mettere in pratica, è il modo in cui vogliamo celebrare il 20 novembre, giorno in cui le Nazioni Unite adottarono la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza».