Le sfide poste sui fronti delle diseguaglianze e dell’ambiente al centro del confronto promosso dalla Fondazione Centesimus annus Pro pontifice sabato 19 febbraio al Teatro Sant’Agnese di Milano. Lo illustra Giovanni Facchini Martini
di Pino
NARDI
«Diseguaglianze e ambiente: le imprese e le sfide della sostenibilità» è il tema della tavola rotonda proposta dal Chapter di Milano della Fondazione Centesimus annus Pro pontifice sabato 19 febbraio, dalle 9.30 alle 12, presso il Teatro Sant’Agnese (piazza Santa Giustina 7 a Milano). Interverranno Anna Maria Tarantola, presidente della Fondazione Centesimus annus Pro pontifice; Sebastiano Nerozzi, docente di Storia del pensiero economico alla facoltà di Economia dell’Università cattolica; Roberto Giacomelli, Climate change and sustainability services EY; Massimiliano Riva, imprenditore (vedi qui la locandina).
Tema fondamentale
«Diseguaglianza e ambiente è ormai il tema fondamentale di questo tempo – sottolinea Giovanni Facchini Martini, referente del Chapter di Milano e moderatore dell’incontro -. Se ne parla da anni, però adesso sta emergendo che la sostenibilità è bella, ma ha dei costi. Quello che gli inglesi chiamano la Just transition, la transizione ecologica giusta, sta portando anche gravi problemi di diseguaglianza: per esempio c’è chi può permettersi l’auto elettrica e chi no. La Just transition è uno slogan molto semplice, come tradurlo in italiano e nella nostra vita quotidiana sarà il compito che vogliamo darci nella nostra riflessione».
Un ruolo di grande responsabilità in questo cambiamento d’epoca riguarda in particolare anche il mondo delle imprese e della finanza. «La Fondazione Centesimus annus, di diritto vaticano, è nata come associazione di laici, dopo la pubblicazione dell’enciclica di Giovanni Paolo II del 1991, da un gruppo di imprenditori lombardi per vivere nel mondo delle professioni la Dottrina sociale della Chiesa. Oggi con l’enciclica Fratelli tutti si è molto evoluto anche il tema dell’ambiente. Per questo è diventato importante approfondirne le ricadute, soprattutto gli aspetti più difficili da realizzare nella transizione e nella sostenibilità ambientale».
L’animazione in Diocesi
Vivace anche la presenza e l’animazione nel territorio della Diocesi. «Attualmente gli aderenti di Milano sono una trentina, quasi tutti del mondo delle libere professioni (commercialisti, avvocati), della finanza oltre a soci della Centesimus annus in altre città che vengono a lavorare a Milano e che accogliamo. La metropoli ha anche questa grande vocazione di essere un polo di attrazione. Due anni fa abbiamo ragionato sulla finanza sostenibile, l’anno scorso sulle smart city con un focus su Milano. In Diocesi collaboriamo con associazioni analoghe come l’Ucid e Prospera (associazione di ex dirigenti bancari impegnata nella formazione). Con queste due associazioni andiamo insieme a fare gli auguri di Natale all’Arcivescovo, perché siamo tutte associazioni che si occupano della Dottrina sociale cristiana nel mondo ambrosiano».