I pellegrini ambrosiani hanno visitato la Lavra delle Grotte di Kiev (fonte sorgiva del cristianesimo russo) e sono stati ricevuti dal Metropolita Pavel, apprezzando un ecumenismo che investe la totalità dell’esperienza umana
del diacono Roberto
PAGANI
Responsabile del Servizio diocesano ecumenismo e dialogo
Giovedì 19 aprile il pellegrinaggio a Kiev organizzato dall’ISMi ha vissuto un’esperienza particolare. L’incontro con la Chiesa Ortodossa della Metropolia di Kiev, appartenente al Patriarcato di Mosca, ha avuto degli sviluppi per certi versi inaspettati.
Era in programma la visita alla Lavra delle Grotte di Kiev, il luogo che si può considerare come la fonte sorgiva del cristianesimo russo, dove i monaci Antoniy e Feodosiy hanno iniziato un’esperienza monastica a cavallo dell’anno 1000. L’inizio è stato a un livello principalmente turistico: arrivati alla Lavra, divisi in quattro gruppi, i pellegrini milanesi hanno avuto modo di visitare le diverse cattedrali, la residenza del metropolita Onufrij, l’Accademia Teologica (corrispondente al nostro seminario), e le Grotte Vicine (seppur in modo molto veloce vista la ristrettezza del luogo e la numerosità del gruppo). È difficile rendere in modo adeguato la poliedricità delle emozioni suscitate dai diversi ambienti visitati.
La seconda parte dell’incontro è stata nell’aula magna dell’Accademia teologica dove i pellegrini sono stati ricevuti dal Metropolita Antoniy di Borispil, cancelliere (assimilabile al nostro vicario generale e cancelliere) della Metropolia di Kiev. Dopo i saluti di prammatica, l’incontro è stato allietato da alcuni canti (liturgici e popolari) eseguiti in modo mirabile da un coro di alcuni giovani seminaristi.
La parte più interessante è comunque stata quella in cui i pellegrini milanesi hanno dialogato con il Metropolita e alcuni suoi collaboratori. Le domande hanno spaziato dai temi ecclesiali, pastorali, ecumenici e hanno un po’ alla volta sciolto l’imbarazzo che predomina all’inizio di questi tipo di incontri.
Man mano che si procedeva, sia le domande che le risposta assumevano quel tono che inconfondibilmente descrive la conversazione spirituale che ha a cuore null’altro che l’edificazione reciproca.
Lo scambio di doni finale ha suggellato questo incontro.
Mentre l’arcivescovo Delpini ha consegnato una riproduzione della croce di Ariberto, il Metropolita Antoniy ha donato un libro-album del pellegrinaggio (via crucis) nazionale che ha visto nel 2016 la partecipazione di più di un milione di ucraini su un percorso di più di 500 km per pregare per la pace in Ucraina, paese nel quale nel silenzio assordante di tutti continua a essere combattuta una guerra civile. Una graditissima sorpresa è stata sicuramente il pranzo offerto dall’Accademia Teologica che ha visto il Vescovo Amfilochiy, Vicario del Metropolita Onufriy, ospitare i pellegrini milanesi accompagnati dal nunzio mons. Claudio Gugerotti – che tanto si è adoperato per la buona riuscita di questo pellegrinaggio – in un pranzo che definire sontuoso rende solo lontanamente l’idea, e che è stato allietato da numerosissimi brindisi.
Tutti hanno potuto fare esperienza di un ecumenismo che non si limita (solo) alla questione teologica, ma investe la totalità dell’esperienza umana, lasciando pregustare cosa possa essere la condivisione di un unico calice e il banchetto celeste. La degna conclusione dell’incontro è stata la visita che i vescovi milanesi (mons. Delpini, mons. Martinelli e mons. Agnesi) hanno effettuato dopo pranzo al Metropolita Pavel, Superiore della Lavra delle Grotte – che conta più di 120 monaci – proprio nel giorno del suo compleanno. Il desiderio comune è che – attraverso questo incontro – i numerosi legami già presenti si possano ulteriormente consolidare per camminare insieme verso il Regno.