Il presidente della Veneranda Fabbrica Angelo Caloia rilancia l'appello alla città, alle istituzioni e alla comunità civile
di Pino NARDI
Redazione
Continua l’impegno della Veneranda Fabbrica per ricercare le risorse necessarie a valorizzare il tesoro culturale del Duomo. L’appello lanciato a giugno dal presidente Angelo Caloia ha sortito già qualche concreto risultato: i 4 milioni stanziati per la Guglia maggiore e il Museo e la promessa del Governo di ripristinare i 5 milioni annuali. Perché il problema non si risolve solo con i lavori straordinari (servono circa 20 milioni), ma occorre coprire i 15 milioni annuali di bilancio ordinario.
Professor Caloia, dopo il suo appello per il Duomo, quale bilancio possiamo tracciare?
Ci sono stati entusiasmo, partecipazione e anche concrete elargizioni. La firma dell’accordo di programma ci garantisce 4 milioni circa di euro da parte di Regione, Provincia e Comune, che serviranno a finanziare una prima fase dei lavori per la Guglia maggiore e per il Museo del Duomo che sono le due grandi realizzazioni, una di emergenza e l’altra necessitata perché il Museo è chiuso dal 2005. Però per riaprirlo (riallestire e preparare tutti i locali) occorrono 10 milioni, che si aggiungono ai 9 della Guglia maggiore. Per questi interventi straordinari naturalmente ci attendiamo anche la mobilitazione della popolazione, che è stata molto sensibilizzata, e delle parti più dinamiche come l’imprenditoria lombarda e le istituzioni locali.
Il Museo è un gioiello culturale della città che va valorizzato…
Infatti, ci teniamo tanto perché nel 2012 ci sarà la visita del Santo Padre e noi vorremmo che Benedetto XVI potesse quantomeno benedire il Museo del Duomo. Bisogna ricordare infatti che è un luogo depositario della storia della cattedrale e quindi della storia della città. Il Museo valorizzerebbe anche il tesoro del Duomo con la croce di San Carlo e soprattutto l’archivio del Duomo, un pozzo di documenti inediti di grandissima rilevanza. Vogliamo inoltre valorizzare altre parti del cosiddetto “sistema Duomo”: l’organo, che andrebbe messo maggiormente al lavoro e lo faremo in autunno; la Cappella musicale, che da sei secoli assiste nelle cerimonie liturgiche della cattedrale. L’ambizione è poi quella di collegare il nostro Duomo – monumento unico dell’arte gotica – con le altre cattedrali europee perché questo, tra l’altro, sarebbe un modo concreto e fattivo per far capire perché si parla di radici cristiane in Europa.
Il presidente Berlusconi a fine luglio ha promesso il ripristino dei 5 milioni per il Duomo…
Questo è un risultato che ci tranquillizza, perché non ci sono soltanto gli interventi straordinari strutturali che ammontano complessivamente nell’arco di due-tre anni a 20 milioni di euro, ma c’è il problema immediato del bilancio corrente. Ogni anno dobbiamo spendere 15 milioni di euro: 8 sono per la manutenzione e la conservazione ordinaria del monumento; 5 di spese per i 120 addetti. Aggiungendo anche spese amministrative generali arriviamo ai 15 milioni. Questi devono essere coperti annualmente: abbiamo entrate derivanti dai 10 mila visitatori che quotidianamente affollano il Duomo e che in parte salgono alle terrazze, e dagli affitti del patrimonio immobiliare. Con questi copriamo i due terzi delle esigenze. Fino all’anno scorso avevamo l’introito statale di 5 milioni, venendo a mancare saremmo costretti a rivedere la manutenzione ordinaria e quindi a mettere a rischio il monumento, nel suo deperimento e decadenza strutturale. Il fatto che ci sia giunta la rassicurazione di ripresa di questo contributo di 5 milioni è assolutamente rilevante. Ora siamo in attesa di una concretizzazione effettiva immediata.
Anche il presidente della Camera di commercio Sangalli ha detto di voler creare una rete di aziende per sostenere il Duomo…
Ci sono state queste assunzioni di responsabilità, che ci hanno gratificato, da parte del presidente della Camera di Commercio, il quale ha mobilitato l’imprenditoria lombarda. Abbiamo attese di un contributo molto sostanzioso, che andrà però a far parte degli interventi straordinari. Per esempio, il Museo del Duomo si suddividerà in comparti: sarà bello se gli esponenti delle principali imprese che operano nel territorio di Milano e della Lombardia o anche nazionali, intitolassero a se stessi parti di questo Museo.
“VivilDuomo” è stata un’iniziativa di successo. Pensate già di riproporre una seconda stagione autunnale?
Nelle sette serate abbiamo avuto eventi unici, con la presenza di artisti di fama internazionale e rappresentazioni di livello eccellente. Il cardinale Tettamanzi è venuto e credo che sia rimasto una volta di più colpito dalla bellezza di queste rappresentazioni oltre che delle terrazze nel trovarsi su un punto che, come lui ha detto, fa vedere la bellezza nascosta di Milano. Gli eventi unici continueranno a settembre: l’8 avremo Esagramma, un’orchestra anche con ragazzi disabili voluta da monsignor Sequeri. Poi avremo Andrea Bocelli all’interno del Duomo, che canterà in favore dei bambini di Haiti. E questo ci porta all’autunno, con “VivilDuomo” che proseguirà con una serie di concerti per organo. Avremo poi da pensare ulteriori momenti che faranno parte della programmazione 2011. Continua l’impegno della Veneranda Fabbrica per ricercare le risorse necessarie a valorizzare il tesoro culturale del Duomo. L’appello lanciato a giugno dal presidente Angelo Caloia ha sortito già qualche concreto risultato: i 4 milioni stanziati per la Guglia maggiore e il Museo e la promessa del Governo di ripristinare i 5 milioni annuali. Perché il problema non si risolve solo con i lavori straordinari (servono circa 20 milioni), ma occorre coprire i 15 milioni annuali di bilancio ordinario.Professor Caloia, dopo il suo appello per il Duomo, quale bilancio possiamo tracciare?Ci sono stati entusiasmo, partecipazione e anche concrete elargizioni. La firma dell’accordo di programma ci garantisce 4 milioni circa di euro da parte di Regione, Provincia e Comune, che serviranno a finanziare una prima fase dei lavori per la Guglia maggiore e per il Museo del Duomo che sono le due grandi realizzazioni, una di emergenza e l’altra necessitata perché il Museo è chiuso dal 2005. Però per riaprirlo (riallestire e preparare tutti i locali) occorrono 10 milioni, che si aggiungono ai 9 della Guglia maggiore. Per questi interventi straordinari naturalmente ci attendiamo anche la mobilitazione della popolazione, che è stata molto sensibilizzata, e delle parti più dinamiche come l’imprenditoria lombarda e le istituzioni locali.Il Museo è un gioiello culturale della città che va valorizzato… Infatti, ci teniamo tanto perché nel 2012 ci sarà la visita del Santo Padre e noi vorremmo che Benedetto XVI potesse quantomeno benedire il Museo del Duomo. Bisogna ricordare infatti che è un luogo depositario della storia della cattedrale e quindi della storia della città. Il Museo valorizzerebbe anche il tesoro del Duomo con la croce di San Carlo e soprattutto l’archivio del Duomo, un pozzo di documenti inediti di grandissima rilevanza. Vogliamo inoltre valorizzare altre parti del cosiddetto “sistema Duomo”: l’organo, che andrebbe messo maggiormente al lavoro e lo faremo in autunno; la Cappella musicale, che da sei secoli assiste nelle cerimonie liturgiche della cattedrale. L’ambizione è poi quella di collegare il nostro Duomo – monumento unico dell’arte gotica – con le altre cattedrali europee perché questo, tra l’altro, sarebbe un modo concreto e fattivo per far capire perché si parla di radici cristiane in Europa.Il presidente Berlusconi a fine luglio ha promesso il ripristino dei 5 milioni per il Duomo…Questo è un risultato che ci tranquillizza, perché non ci sono soltanto gli interventi straordinari strutturali che ammontano complessivamente nell’arco di due-tre anni a 20 milioni di euro, ma c’è il problema immediato del bilancio corrente. Ogni anno dobbiamo spendere 15 milioni di euro: 8 sono per la manutenzione e la conservazione ordinaria del monumento; 5 di spese per i 120 addetti. Aggiungendo anche spese amministrative generali arriviamo ai 15 milioni. Questi devono essere coperti annualmente: abbiamo entrate derivanti dai 10 mila visitatori che quotidianamente affollano il Duomo e che in parte salgono alle terrazze, e dagli affitti del patrimonio immobiliare. Con questi copriamo i due terzi delle esigenze. Fino all’anno scorso avevamo l’introito statale di 5 milioni, venendo a mancare saremmo costretti a rivedere la manutenzione ordinaria e quindi a mettere a rischio il monumento, nel suo deperimento e decadenza strutturale. Il fatto che ci sia giunta la rassicurazione di ripresa di questo contributo di 5 milioni è assolutamente rilevante. Ora siamo in attesa di una concretizzazione effettiva immediata.Anche il presidente della Camera di commercio Sangalli ha detto di voler creare una rete di aziende per sostenere il Duomo…Ci sono state queste assunzioni di responsabilità, che ci hanno gratificato, da parte del presidente della Camera di Commercio, il quale ha mobilitato l’imprenditoria lombarda. Abbiamo attese di un contributo molto sostanzioso, che andrà però a far parte degli interventi straordinari. Per esempio, il Museo del Duomo si suddividerà in comparti: sarà bello se gli esponenti delle principali imprese che operano nel territorio di Milano e della Lombardia o anche nazionali, intitolassero a se stessi parti di questo Museo.“VivilDuomo” è stata un’iniziativa di successo. Pensate già di riproporre una seconda stagione autunnale?Nelle sette serate abbiamo avuto eventi unici, con la presenza di artisti di fama internazionale e rappresentazioni di livello eccellente. Il cardinale Tettamanzi è venuto e credo che sia rimasto una volta di più colpito dalla bellezza di queste rappresentazioni oltre che delle terrazze nel trovarsi su un punto che, come lui ha detto, fa vedere la bellezza nascosta di Milano. Gli eventi unici continueranno a settembre: l’8 avremo Esagramma, un’orchestra anche con ragazzi disabili voluta da monsignor Sequeri. Poi avremo Andrea Bocelli all’interno del Duomo, che canterà in favore dei bambini di Haiti. E questo ci porta all’autunno, con “VivilDuomo” che proseguirà con una serie di concerti per organo. Avremo poi da pensare ulteriori momenti che faranno parte della programmazione 2011. Con carta di credito e bonifico bancario – L’iniziativa di "VivilDuomo" vuole coinvolgere cittadini, turisti e istituzioni nella vita della cattedrale. Ogni singolo gesto è un contributo importantissimo che consentirà di proseguire i lavori di restauro. Chi desidera contribuire a "VivilDuomo" potrà effettuare una donazione con carta di credito su www.duomomilano.it nella sezione "donazioni". È possibile farlo anche con bonifico bancario: Banca Intesa San Paolo, IBAN IT94R0306909492000000001989 oppure con versamento sul conto corrente postale numero 00332205. Ogni donatore potrà godere delle agevolazioni fiscali di legge in sede di dichiarazione dei redditi. – Monsignor Sequeri presenta il concerto dell’8 settembre – Quando la Madonninarischiò di crollare