Comune, Provincia e Regione hanno trovato un accordo
di Cristina CONTI
Redazione
I terreni su cui si svolgerà l’Expo 2015 saranno acquisiti in comodato d’uso. È questo il risultato dell’intesa raggiunta tra Comune, Provincia di Milano e Regione Lombardia dopo le lunghe discussioni delle ultime settimane. Il Pirellone, infatti, puntava all’acquisto dei terreni nell’area di Rho-Pero dalla famiglia Cabassi, attualmente proprietaria delle aree in questione, tramite una newco, mentre Palazzo Marino e Palazzo Isimbardi erano più propense al comodato.
Una decisione importante in vista del 19 ottobre, quando il Bie, l’organismo internazionale che assegna l’Expo, ha chiesto di avere un quadro certo e definitivo sulla questione delle aree e la documentazione relativa. Ma anche un grosso respiro di sollievo da parte di tutte le imprese lombarde, che vedono nell’Expo una boccata d’ossigeno per i propri affari. Per la Lombardia, infatti, è stimato un giro d’affari di più di 9 miliardi di euro che valgono, solo nel settore del turismo, 35 mila posti di lavoro in più nella regione, Milano esclusa.
Intanto anche i lavori per le infrastrutture stanno andando avanti. «Bisogna evitare di creare allarmi – dice Lanfranco Senn, presidente di Metropolitana Milanese -. Mancano ancora 4 anni per costruire. Mi sento molto tranquillo su questo tema. L’Expo sarà a Milano e saremo sicuramente in tempo». I fondi per completare le nuove linee della metropolitana sono finalmente stati sbloccati da Roma e sono partiti anche i lavori che permetteranno spostamenti più agevoli nelle zone cittadine. In particolare la linea 5 della metropolitana, che vedrà la luce per intero proprio nel 2015. «Sarebbe stato meglio prendere le decisioni un anno fa. Ora dobbiamo fare alla svelta, ma arriveremo comunque in tempo», ha precisato Senn.
Con l’inizio delle costruzioni sulle nuove aree partiranno anche i progetti culturali. Mostre di Leonardo, di Michelangelo e dei principali dipinti conservati in città, ma anche potenziamento e rivalutazione dei teatri milanesi. «La parte culturale sarà un elemento di attrattiva su cui noi puntiamo tantissimo – ha osservato il commissario straordinario del Governo per l’Esposizione, Letizia Moratti, presentando le linee guida del progetto -. Saranno messi in rete i principali beni culturali di Milano e del nostro Paese per valorizzare un patrimonio più vasto e promuovere anche all’estero gli eventi collegati all’Expo». I terreni su cui si svolgerà l’Expo 2015 saranno acquisiti in comodato d’uso. È questo il risultato dell’intesa raggiunta tra Comune, Provincia di Milano e Regione Lombardia dopo le lunghe discussioni delle ultime settimane. Il Pirellone, infatti, puntava all’acquisto dei terreni nell’area di Rho-Pero dalla famiglia Cabassi, attualmente proprietaria delle aree in questione, tramite una newco, mentre Palazzo Marino e Palazzo Isimbardi erano più propense al comodato.Una decisione importante in vista del 19 ottobre, quando il Bie, l’organismo internazionale che assegna l’Expo, ha chiesto di avere un quadro certo e definitivo sulla questione delle aree e la documentazione relativa. Ma anche un grosso respiro di sollievo da parte di tutte le imprese lombarde, che vedono nell’Expo una boccata d’ossigeno per i propri affari. Per la Lombardia, infatti, è stimato un giro d’affari di più di 9 miliardi di euro che valgono, solo nel settore del turismo, 35 mila posti di lavoro in più nella regione, Milano esclusa.Intanto anche i lavori per le infrastrutture stanno andando avanti. «Bisogna evitare di creare allarmi – dice Lanfranco Senn, presidente di Metropolitana Milanese -. Mancano ancora 4 anni per costruire. Mi sento molto tranquillo su questo tema. L’Expo sarà a Milano e saremo sicuramente in tempo». I fondi per completare le nuove linee della metropolitana sono finalmente stati sbloccati da Roma e sono partiti anche i lavori che permetteranno spostamenti più agevoli nelle zone cittadine. In particolare la linea 5 della metropolitana, che vedrà la luce per intero proprio nel 2015. «Sarebbe stato meglio prendere le decisioni un anno fa. Ora dobbiamo fare alla svelta, ma arriveremo comunque in tempo», ha precisato Senn.Con l’inizio delle costruzioni sulle nuove aree partiranno anche i progetti culturali. Mostre di Leonardo, di Michelangelo e dei principali dipinti conservati in città, ma anche potenziamento e rivalutazione dei teatri milanesi. «La parte culturale sarà un elemento di attrattiva su cui noi puntiamo tantissimo – ha osservato il commissario straordinario del Governo per l’Esposizione, Letizia Moratti, presentando le linee guida del progetto -. Saranno messi in rete i principali beni culturali di Milano e del nostro Paese per valorizzare un patrimonio più vasto e promuovere anche all’estero gli eventi collegati all’Expo».