Ricerca della Camera di commercio di Monza e Brianza: l'indotto legato ai settori di ricettività, cultura e trasporti è stimato in più di 9 miliardi di euro, equivalenti, nel solo turismo, a 35 mila posti di lavoro

di Cristina CONTI
Redazione

Effetti positivi sul territorio e benefici per il proprio giro d’affari. Queste le conseguenze dell’Expo 2015 previste dagli imprenditori lombardi. È quanto emergo dall’indagine Expo e imprese lombarde, che ha coinvolto 1050 imprese della regione, realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza.
Circa il 40% del giro d’affari andrà a beneficio delle piccole e medie imprese lombarde fuori Milano, con un incremento di circa 525 milioni di Euro per quelle bresciane, 500 milioni per le attività della Brianza e oltre 454 milioni per le aziende del Comasco. Per il 90% degli imprenditori lombardi Expo 2015, inoltre, avrà importanti conseguenze sul territorio. Più della metà (56,2%) si aspetta come principale beneficio dell’Esposizione un potenziamento della rete infrastrutturale, seguito dalla creazione di nuovi posti di lavoro (17,3%) e dal miglioramento dell’intera offerta turistica (15,6%).
Del resto l’indotto di Expo 2015 legato ai settori di ricettività, cultura e trasporti stimato per la Lombardia è di più di 9 miliardi di euro, che valgono, solo nel settore del turismo, 35 mila posti di lavoro in più in Lombardia, Milano esclusa. «L’Expo è una grande opportunità per Milano, la Brianza e l’intero Paese, sia in termini di indotto connesso alla preparazione sia, ancor di più, per ciò che resta, vale a dire per le ricadute economiche e di valore aggiunto che un grande evento globale produce – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza -. Per questa iniziativa, che è al tempo stesso un’importante occasione di sviluppo strategico, occorre trovare un orizzonte di crescita comune, così da puntare sulla sfida della qualità di un made in Italy produttivo, innovativo e globale».
Fra gli imprenditori lombardi i bergamaschi sono i più “fiduciosi” nell’Esposizione Universale del 2015: il 53,8% crede in benefici diretti sulla propria impresa derivati dalla manifestazione. Seguono i comaschi (49,3%), i lecchesi (46,8%) e i milanesi (45,7%). Diverso anche il settore su cui gli imprenditori hanno scelto di puntare. A Bergamo, infatti, il 64,5% pensa allo sviluppo delle infrastrutture, mentre sono i lecchesi e i comaschi a rivolgere l’attenzione, più di tutti in Lombardia, su un miglioramento dell’offerta turistica, da quella culturale a quella enogastronomica. Effetti positivi sul territorio e benefici per il proprio giro d’affari. Queste le conseguenze dell’Expo 2015 previste dagli imprenditori lombardi. È quanto emergo dall’indagine Expo e imprese lombarde, che ha coinvolto 1050 imprese della regione, realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza.Circa il 40% del giro d’affari andrà a beneficio delle piccole e medie imprese lombarde fuori Milano, con un incremento di circa 525 milioni di Euro per quelle bresciane, 500 milioni per le attività della Brianza e oltre 454 milioni per le aziende del Comasco. Per il 90% degli imprenditori lombardi Expo 2015, inoltre, avrà importanti conseguenze sul territorio. Più della metà (56,2%) si aspetta come principale beneficio dell’Esposizione un potenziamento della rete infrastrutturale, seguito dalla creazione di nuovi posti di lavoro (17,3%) e dal miglioramento dell’intera offerta turistica (15,6%).Del resto l’indotto di Expo 2015 legato ai settori di ricettività, cultura e trasporti stimato per la Lombardia è di più di 9 miliardi di euro, che valgono, solo nel settore del turismo, 35 mila posti di lavoro in più in Lombardia, Milano esclusa. «L’Expo è una grande opportunità per Milano, la Brianza e l’intero Paese, sia in termini di indotto connesso alla preparazione sia, ancor di più, per ciò che resta, vale a dire per le ricadute economiche e di valore aggiunto che un grande evento globale produce – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza -. Per questa iniziativa, che è al tempo stesso un’importante occasione di sviluppo strategico, occorre trovare un orizzonte di crescita comune, così da puntare sulla sfida della qualità di un made in Italy produttivo, innovativo e globale».Fra gli imprenditori lombardi i bergamaschi sono i più “fiduciosi” nell’Esposizione Universale del 2015: il 53,8% crede in benefici diretti sulla propria impresa derivati dalla manifestazione. Seguono i comaschi (49,3%), i lecchesi (46,8%) e i milanesi (45,7%). Diverso anche il settore su cui gli imprenditori hanno scelto di puntare. A Bergamo, infatti, il 64,5% pensa allo sviluppo delle infrastrutture, mentre sono i lecchesi e i comaschi a rivolgere l’attenzione, più di tutti in Lombardia, su un miglioramento dell’offerta turistica, da quella culturale a quella enogastronomica.

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