In una cerimonia al Teatro alla Scala, una delle massime onorificenze istituite dalla Regione Lombardia sarà assegnata in ricordo dell'ex presidente delle Acli milanesi, scomparso il 2 settembre scorso -
Redazione
Sabato 23 ottobre, nel corso della Festa dello Statuto in programma dalle 20 alle 23 presso il Teatro alla Scala di Milano, la Regione Lombardia assegnerà l’onorificenza dell’Anello Sigillo Lombardo alla memoria di Lorenzo Cantù, già presidente provinciali delle Acli milanesi, scomparso il 2 settembre scorso a 83 anni.
La Festa dello Statuto è stata istituita nell’aprile del 1999 dal Consiglio regionale della Lombardia, allo scopo di rafforzare l’identità del Consiglio stesso quale istituzione parlamentare elettiva più vicina alla società civile e, al contempo, di rinsaldare il legame con il tessuto lombardo. Nata anche per offrire un contesto nel quale i sentimenti di riconoscenza possano esprimersi pubblicamente, la Festa è l’occasione per la consegna delle Medaglie d’oro al valore e dei Sigilli Longobardi, le due alte onorificenze istituite dal Consiglio regionale quale ringraziamento per i cittadini che si siano distinti in campo sociale, civile e culturale.
L’Anello Sigillo Longobardo, in particolare, consiste nella riproduzione – autorizzata dal Ministero dei Beni Culturali e in particolare dalla Sovrintendenza Archeologica di Milano – di un oggetto prezioso rinvenuto in una piccola necropoli di Trezzo d’Adda, con la scritta “Rodchisvil”. Il Sigillo, assegnato dall’Ufficio di presidenza del Consiglio, presenta sul castone monetiforme la raffigurazione di un busto maschile che, dai richiami alla tradizione tardoromana e bizantina, traspare chiaramente essere quello di un re. Sul retro è inciso il nome della persona, insignita del titolo di Vir Illustris. L’importanza del Sigillo viene sottolineata dall’originale contenitore realizzato in legno di quercia (albero che nei secoli ha contraddistinto con la sua presenza la pianura lombarda), che ha la duplice funzione di astuccio e di base per esposizione.
La cerimonia di sabato prevede, nella prima parte, l’accoglienza degli ospiti, interventi introduttivi, l’illustrazione e la consegna delle onorificenze da parte dei componenti dell’Ufficio di presidenza: per Lorenzo Cantù ritireranno il Sigillo la sorella Agnese e i cognati Elio Leoni ed Ester Valtolina. Dopo l’intervallo, alle 21.50 inizierà la seconda parte, con un concerto dell’Orchestra dell’Accademia alla Scala diretta dal maestro Marco Guidarini.
Alla cerimonia saranno presenti altri familiari e alcune figure rappresentative degli ambiti in cui Cantù ha operato: monsignor Eros Monti, don Raffaello Ciccone, don Giulio Viganò e don Walter Magnoni della Pastorale diocesana sociale e del lavoro, con cui Cantù collaborò a lungo; Gianni Bottalico, presidente delle Acli milanesi e di Monza-Brianza, che Cantù guidò dal 1987 al 1996; Sandro Antoniazzi (ex segretario generale della Cisl di Milano e della Lombardia), che condivise con lui l’esperienza sindacale; Valentina Soncini, presidente dell’Azione Cattolica Ambrosiana, e don Ivano Valagussa, Assistente unitario dell’Ac. Sabato 23 ottobre, nel corso della Festa dello Statuto in programma dalle 20 alle 23 presso il Teatro alla Scala di Milano, la Regione Lombardia assegnerà l’onorificenza dell’Anello Sigillo Lombardo alla memoria di Lorenzo Cantù, già presidente provinciali delle Acli milanesi, scomparso il 2 settembre scorso a 83 anni.La Festa dello Statuto è stata istituita nell’aprile del 1999 dal Consiglio regionale della Lombardia, allo scopo di rafforzare l’identità del Consiglio stesso quale istituzione parlamentare elettiva più vicina alla società civile e, al contempo, di rinsaldare il legame con il tessuto lombardo. Nata anche per offrire un contesto nel quale i sentimenti di riconoscenza possano esprimersi pubblicamente, la Festa è l’occasione per la consegna delle Medaglie d’oro al valore e dei Sigilli Longobardi, le due alte onorificenze istituite dal Consiglio regionale quale ringraziamento per i cittadini che si siano distinti in campo sociale, civile e culturale.L’Anello Sigillo Longobardo, in particolare, consiste nella riproduzione – autorizzata dal Ministero dei Beni Culturali e in particolare dalla Sovrintendenza Archeologica di Milano – di un oggetto prezioso rinvenuto in una piccola necropoli di Trezzo d’Adda, con la scritta “Rodchisvil”. Il Sigillo, assegnato dall’Ufficio di presidenza del Consiglio, presenta sul castone monetiforme la raffigurazione di un busto maschile che, dai richiami alla tradizione tardoromana e bizantina, traspare chiaramente essere quello di un re. Sul retro è inciso il nome della persona, insignita del titolo di Vir Illustris. L’importanza del Sigillo viene sottolineata dall’originale contenitore realizzato in legno di quercia (albero che nei secoli ha contraddistinto con la sua presenza la pianura lombarda), che ha la duplice funzione di astuccio e di base per esposizione.La cerimonia di sabato prevede, nella prima parte, l’accoglienza degli ospiti, interventi introduttivi, l’illustrazione e la consegna delle onorificenze da parte dei componenti dell’Ufficio di presidenza: per Lorenzo Cantù ritireranno il Sigillo la sorella Agnese e i cognati Elio Leoni ed Ester Valtolina. Dopo l’intervallo, alle 21.50 inizierà la seconda parte, con un concerto dell’Orchestra dell’Accademia alla Scala diretta dal maestro Marco Guidarini.Alla cerimonia saranno presenti altri familiari e alcune figure rappresentative degli ambiti in cui Cantù ha operato: monsignor Eros Monti, don Raffaello Ciccone, don Giulio Viganò e don Walter Magnoni della Pastorale diocesana sociale e del lavoro, con cui Cantù collaborò a lungo; Gianni Bottalico, presidente delle Acli milanesi e di Monza-Brianza, che Cantù guidò dal 1987 al 1996; Sandro Antoniazzi (ex segretario generale della Cisl di Milano e della Lombardia), che condivise con lui l’esperienza sindacale; Valentina Soncini, presidente dell’Azione Cattolica Ambrosiana, e don Ivano Valagussa, Assistente unitario dell’Ac. La motivazione – La pergamena che accompagna il premio assegnato alla memoria di Lorenzo Cantù porta questa intestazione: “Eccezionale testimone di valori umani e cristiani nel lavoro e nella società”.Questa invece la motivazione completa: «Fin da giovanissimo ha sviluppato con coerenza nella sua lunga vita, in azienda prima e poi come sindacalista, amministratore comunale e in Azione Cattolica, in particolare delle Acli, una ricerca puntuale e coraggiosa come interprete del pensiero sociale cristiano, scegliendo sempre (e anche pagando di persona) le parti dei più deboli e dei lavoratori senza diritti nell’impegno sociale tra gli anni 1950-1996. Ultimamente ha operato nella Pastorale del lavoro in sintonia con le scelte della Diocesi ambrosiana, fino al suo ultimo mese di vita. Con un Sigillo alla memoria viene oggi riconosciuto come un esempio che, in tempo di crisi, incita tutti a proseguire con responsabilità e attenzione nel proprio cammino di ogni giorno».