Dati elaborati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza
di Cristina CONTI
Redazione
Non solo i lavoratori precari guadagnano meno di 1000 euro al mese. Anche gli imprenditori. A dirlo sono un’elaborazione e una stima condotte dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese.
Complessivamente in Italia sono oltre 128 mila le attività autonome con un giro di affari inferiore, o di poco superiore, ai 1000 euro al mese, anche se rappresentano solo il 2% del totale. Le imprese “mille euro” al mese, tra società e ditte individuali, sono poco meno di 18 mila in Lombardia (2,2%), 17 mila nel Lazio (3,7%) e 12.400 in Campania (2,6%). Per quanto riguarda la Lombardia, ce ne sono circa 6800 a Milano (2,5%), più di 2400 a Brescia (2,2%), oltre 2 mila a Bergamo (2,3%), circa 1250 a Monza e Brianza (2%).
Tra i settori in cui questo fenomeno è particolarmente presente si possono annoverare innanzitutto i servizi (85.454), quindi la manifattura e altre industrie (35.780) e l’agricoltura (5.675). «Non è detto che l’attività autonoma sia la soluzione al problema lavoro – spiega Marina Puricelli, docente di Organizzazione aziendale dell’Università Bocconi di Milano -. Bisogna vedere in quale settore i giovani, oppure i disoccupati, decidono di aprirla. Mi fanno una gran paura tutti coloro che aprono la partita Iva per lavorare nel terziario, in quei settori dove tutti si dicono consulenti, ma poi non si capisce bene quale sia loro professione reale. Mi sembrano un po’ lavori inconsistenti. A mio parere, invece, i settori in cui oggi in Italia possa davvero valere la pena cimentarsi sono quello manifatturiero e più in generale quello dell’artigianato». Sedie, mobili, arredamento, opere di idraulica, impianti elettrici: aree in cui c’è grandissima domanda, nonostante la crisi. Anche i fatturati delle imprese che operano in questi campi sono particolarmente alti. Non solo i lavoratori precari guadagnano meno di 1000 euro al mese. Anche gli imprenditori. A dirlo sono un’elaborazione e una stima condotte dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese.Complessivamente in Italia sono oltre 128 mila le attività autonome con un giro di affari inferiore, o di poco superiore, ai 1000 euro al mese, anche se rappresentano solo il 2% del totale. Le imprese “mille euro” al mese, tra società e ditte individuali, sono poco meno di 18 mila in Lombardia (2,2%), 17 mila nel Lazio (3,7%) e 12.400 in Campania (2,6%). Per quanto riguarda la Lombardia, ce ne sono circa 6800 a Milano (2,5%), più di 2400 a Brescia (2,2%), oltre 2 mila a Bergamo (2,3%), circa 1250 a Monza e Brianza (2%).Tra i settori in cui questo fenomeno è particolarmente presente si possono annoverare innanzitutto i servizi (85.454), quindi la manifattura e altre industrie (35.780) e l’agricoltura (5.675). «Non è detto che l’attività autonoma sia la soluzione al problema lavoro – spiega Marina Puricelli, docente di Organizzazione aziendale dell’Università Bocconi di Milano -. Bisogna vedere in quale settore i giovani, oppure i disoccupati, decidono di aprirla. Mi fanno una gran paura tutti coloro che aprono la partita Iva per lavorare nel terziario, in quei settori dove tutti si dicono consulenti, ma poi non si capisce bene quale sia loro professione reale. Mi sembrano un po’ lavori inconsistenti. A mio parere, invece, i settori in cui oggi in Italia possa davvero valere la pena cimentarsi sono quello manifatturiero e più in generale quello dell’artigianato». Sedie, mobili, arredamento, opere di idraulica, impianti elettrici: aree in cui c’è grandissima domanda, nonostante la crisi. Anche i fatturati delle imprese che operano in questi campi sono particolarmente alti.