di Cristina CONTI
Redazione

È stata dura, ma alla fine si è deciso: dal primo giugno anche i diesel Euro 4 ed Euro 5 senza filtro antiparticolato, finora esenti, dovranno pagare l’Ecopass. La decisione interessa 14 mila veicoli. Sul futuro della tassa antismog deciderà poi una commissione tecnico-politica, che dovrà scegliere l’opzione migliore tra pollution charge, congestion charge, targhe alterne e la chiusura del centro.
A Milano il livello di polveri sottili non accenna a diminuire. E allo stesso tempo anche la tassa sulle auto inquinanti non rende più come all’inizio. Nel 2009 Ecopass ha incassato 9,6 milioni, nel 2008 ne aveva totalizzati 12: per il 2010 ci si aspetta un’ulteriore diminuzione. «Siamo aperti a tutte le soluzioni che questa commissione ci presenterà – ha dichiarato il sindaco Letizia Moratti -. L’importante è che vadano nella direzione di rafforzare le politiche ambientali e di ridurre il traffico».
Ma se la tassa se ne va, sono a rischio i mezzi pubblici. Per assicurare più tram e bus e dare ai cittadini un’alternativa all’auto, il Comune ha infatti trasferito all’Atm 14 milioni e mezzo nel 2008 e 12 nel 2009. Gli incassi di Ecopass, però, non hanno coperto in nessuno dei due anni gli investimenti aggiuntivi. «Il motore dell’Ecopass avrebbe dovuto essere la possibilità di generare risorse per migliorare il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile», ha commentato l’ex assessore all’Ambiente Edoardo Croci.
La commissione tecnica avrà come “guida politica” l’assessore al traffico e vicesindaco Riccardo De Corato e l’assessore all’Ambiente Paolo Massari. In essa siederanno poi membri dei tre partiti di maggioranza, Pdl, Udc e Lega. I lavori dovrebbero chiudersi in autunno. «La maggioranza è stata estremamente compatta nella comune volontà di rafforzare le politiche ambientali – ha concluso la Moratti -. Questa decisione è una risposta politica alle critiche mosse all’amministrazione».
Intanto il Cipe ha dato il via libera ai fondi per prolungare le metropolitane 2 (da Cologno Nord a Vimercate) e 3 (da San Donato Milanese a Paullo), per un totale di 370 milioni e di altri 401 milioni per potenziare la ferrovia di Rho-Gallarate e per l’incremento dei parcheggi di interscambio. «È stata una decisione molto importante perché dà il via libera a una fra le più importanti infrastrutture connesse all’Expo del 2015», ha commentato l’amministratore delegato dell’Esposizione Lucio Stanca. È stata dura, ma alla fine si è deciso: dal primo giugno anche i diesel Euro 4 ed Euro 5 senza filtro antiparticolato, finora esenti, dovranno pagare l’Ecopass. La decisione interessa 14 mila veicoli. Sul futuro della tassa antismog deciderà poi una commissione tecnico-politica, che dovrà scegliere l’opzione migliore tra pollution charge, congestion charge, targhe alterne e la chiusura del centro.A Milano il livello di polveri sottili non accenna a diminuire. E allo stesso tempo anche la tassa sulle auto inquinanti non rende più come all’inizio. Nel 2009 Ecopass ha incassato 9,6 milioni, nel 2008 ne aveva totalizzati 12: per il 2010 ci si aspetta un’ulteriore diminuzione. «Siamo aperti a tutte le soluzioni che questa commissione ci presenterà – ha dichiarato il sindaco Letizia Moratti -. L’importante è che vadano nella direzione di rafforzare le politiche ambientali e di ridurre il traffico».Ma se la tassa se ne va, sono a rischio i mezzi pubblici. Per assicurare più tram e bus e dare ai cittadini un’alternativa all’auto, il Comune ha infatti trasferito all’Atm 14 milioni e mezzo nel 2008 e 12 nel 2009. Gli incassi di Ecopass, però, non hanno coperto in nessuno dei due anni gli investimenti aggiuntivi. «Il motore dell’Ecopass avrebbe dovuto essere la possibilità di generare risorse per migliorare il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile», ha commentato l’ex assessore all’Ambiente Edoardo Croci.La commissione tecnica avrà come “guida politica” l’assessore al traffico e vicesindaco Riccardo De Corato e l’assessore all’Ambiente Paolo Massari. In essa siederanno poi membri dei tre partiti di maggioranza, Pdl, Udc e Lega. I lavori dovrebbero chiudersi in autunno. «La maggioranza è stata estremamente compatta nella comune volontà di rafforzare le politiche ambientali – ha concluso la Moratti -. Questa decisione è una risposta politica alle critiche mosse all’amministrazione».Intanto il Cipe ha dato il via libera ai fondi per prolungare le metropolitane 2 (da Cologno Nord a Vimercate) e 3 (da San Donato Milanese a Paullo), per un totale di 370 milioni e di altri 401 milioni per potenziare la ferrovia di Rho-Gallarate e per l’incremento dei parcheggi di interscambio. «È stata una decisione molto importante perché dà il via libera a una fra le più importanti infrastrutture connesse all’Expo del 2015», ha commentato l’amministratore delegato dell’Esposizione Lucio Stanca.

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