di Veronica TODARO
Redazione

Nessuna manifestazione che abbia offeso il decoro e il prestigio del Duomo, nessuno spettacolo da far storcere il naso, nessuno scempio davanti alla basilica dedicata a San Giovanni Battista. Da quando monsignor Silvano Provasi è a Monza, con l’incarico di arciprete del Duomo e di decano, la piazza e la cattedrale sono sempre state preservate da sgradite "presenze".
«Oggi la piazza – racconta monsignor Provasi – è molto meno utilizzata di un tempo. Da due anni a questa parte è più sfruttata piazza Trento e Trieste che si presta meglio a qualsiasi tipo di manifestazione, essendo più grande». Piazza Duomo resta comunque un punto nevralgico della città. Ma se un tempo – nel periodo in cui in piazza Trento e Trieste si portava avanti un importante progetto di riqualificazione durato tre anni – piazza Duomo veniva utilizzata anche per concerti e mostre mercato, ora gli eventi sono diventati più sporadici e comunque più mirati a scopi culturali. Come le rievocazioni, ispirate alla storia della città legata alla regina Teodolinda in cui il Duomo rappresenta la scenografia ideale della tradizionale manifestazione in costume o la processione eucaristica del Corpus Domini.
«L’unica stonatura – continua Provasi – è stata la scelta di utilizzare la piazza come sede di una manifestazione alquanto opinabile». Lo scorso mese di settembre infatti, in concomitanza con il Gran Premio di Formula 1, piazza Duomo ha ospitato il torneo del "lancio del telefonino", sponsorizzato da un noto operatore di telefonia mobile. Risultato: la piazza coperta di sabbia e trasformata in una sorta di spiaggia, invasa da quasi 1400 partecipanti nel giro di due giorni e da circa 5 mila spettatori nell’ambito della manifestazione «Monza Più, motori, musica e spettacoli».
Una scelta che però a diversi monzesi non è andata giù e che ha fatto fioccare una serie di commenti ancora rintracciabili in rete: «Il lancio del telefonino all’ombra del Duomo lo trovo un affronto alla piazza; non c’era proprio nulla di più interessante da organizzarvi?». E ancora: «Un orrendo esempio di spreco. Si sporca una piazza storica per fare un gioco stupido. Ha vinto l’idea del consumismo senza limiti, della mancanza di rispetto della storia, dell’arte, ma anche più beceramente dell’attenzione verso i soldi, perché costa comprarsi la tecnologia, nonché verso il denaro che spenderà l’Amministrazione comunale per la pulizia della piazza».
Decisamente più pacati i toni di monsignor Provasi che ripete «è stata una stonatura». D’altra parte solo lo spazio davanti all’ingresso del Duomo è di proprietà della cattedrale, 5-6 metri al massimo "cintati" da una struttura in sasso, il resto appartiene al Comune che dispone dell’uso. Nessuna manifestazione che abbia offeso il decoro e il prestigio del Duomo, nessuno spettacolo da far storcere il naso, nessuno scempio davanti alla basilica dedicata a San Giovanni Battista. Da quando monsignor Silvano Provasi è a Monza, con l’incarico di arciprete del Duomo e di decano, la piazza e la cattedrale sono sempre state preservate da sgradite "presenze".«Oggi la piazza – racconta monsignor Provasi – è molto meno utilizzata di un tempo. Da due anni a questa parte è più sfruttata piazza Trento e Trieste che si presta meglio a qualsiasi tipo di manifestazione, essendo più grande». Piazza Duomo resta comunque un punto nevralgico della città. Ma se un tempo – nel periodo in cui in piazza Trento e Trieste si portava avanti un importante progetto di riqualificazione durato tre anni – piazza Duomo veniva utilizzata anche per concerti e mostre mercato, ora gli eventi sono diventati più sporadici e comunque più mirati a scopi culturali. Come le rievocazioni, ispirate alla storia della città legata alla regina Teodolinda in cui il Duomo rappresenta la scenografia ideale della tradizionale manifestazione in costume o la processione eucaristica del Corpus Domini.«L’unica stonatura – continua Provasi – è stata la scelta di utilizzare la piazza come sede di una manifestazione alquanto opinabile». Lo scorso mese di settembre infatti, in concomitanza con il Gran Premio di Formula 1, piazza Duomo ha ospitato il torneo del "lancio del telefonino", sponsorizzato da un noto operatore di telefonia mobile. Risultato: la piazza coperta di sabbia e trasformata in una sorta di spiaggia, invasa da quasi 1400 partecipanti nel giro di due giorni e da circa 5 mila spettatori nell’ambito della manifestazione «Monza Più, motori, musica e spettacoli».Una scelta che però a diversi monzesi non è andata giù e che ha fatto fioccare una serie di commenti ancora rintracciabili in rete: «Il lancio del telefonino all’ombra del Duomo lo trovo un affronto alla piazza; non c’era proprio nulla di più interessante da organizzarvi?». E ancora: «Un orrendo esempio di spreco. Si sporca una piazza storica per fare un gioco stupido. Ha vinto l’idea del consumismo senza limiti, della mancanza di rispetto della storia, dell’arte, ma anche più beceramente dell’attenzione verso i soldi, perché costa comprarsi la tecnologia, nonché verso il denaro che spenderà l’Amministrazione comunale per la pulizia della piazza».Decisamente più pacati i toni di monsignor Provasi che ripete «è stata una stonatura». D’altra parte solo lo spazio davanti all’ingresso del Duomo è di proprietà della cattedrale, 5-6 metri al massimo "cintati" da una struttura in sasso, il resto appartiene al Comune che dispone dell’uso.

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