Dopo la mattinata del National Day i due Cardinali hanno sostato tra le diverse attrazioni dell’esposizione relativa al nostro Paese, apprezzando i lavori delle Regioni e delle scuole
di Annamaria BRACCINI
Le bellezze naturali e architettoniche del nostro Paese accolgono la delegazione ufficiale del National Day della Santa Sede al Padiglione Italia. Così, alla fine della cerimonia d’inaugurazione, i Cardinali, i Vescovi, gli ambasciatori che entrano, guardano con attenzione e curiosità, sostano, commentano. Per esempio di fronte al “mare” virtuale fatto di giochi di luce, che parla delle nostre coste che hanno reso il turismo italiano famoso nel mondo.
Ma guardano anche, con sgomento, le immagini del crollo della Basilica superiore di Assisi, devastata dal terremoto del 1997 e oggi riportata a splendore. Di fronte al filmato, il cardinale Scola osserva in silenzio. Sorride, invece, transitando tra le aree del Padiglione, differenti tra loro, ma tutte belle colorate, evocative.
Come suggestivo è aver posto il grande capolavoro di Guttuso, Il mercato della Vuccirìa, in uno snodo tra gli spazi. Anche qui, e non può essere altrimenti, ci si ferma, come nella sala che, in altrettante vetrine, rende conto del “cibo del futuro”, o meglio di scelte sostenibili per il domani proposte dalle singole Regioni.
Il “Progetto vivaio Scuole”, illustrato ai cardinali Scola e Ravasi dagli stessi studenti, riscuote il plauso e un apprezzamento per questa iniziativa che coinvolge ragazzi di diverse nazioni, impegnati a riflettere e su nuove direzioni di sostenibilità ambientale e nutritiva. Infine, il saluto nello stand dove si appone la firma elettronica sottoscrivendo la Carta di Milano, con i visitatori che attendono pazientemente il loro turno e l’Arcivescovo che sottolinea l’importanza del documento.