Materiale utile per un più facile incontro con i nuclei di fede islamica durante l’annuale visita natalizia nelle case
Stanno per iniziare le visite alle famiglie in occasione delle feste natalizie. Ormai da più di dieci anni è tradizione dei sacerdoti di sacerdoti o degli operatori pastorali ambrosiani bussare alle porte e incontrare anche le famiglie dei fedeli musulmani. «È bello chiedere di entrare a salutare e, se possibile, consegnare la lettera, nella lingua più adatta, che spiega il senso di questo passaggio tra le case», spiega don Giampiero Alberti, collaboratore per l’Islam dell’Ufficio diocesano Ecumenismo e dialogo.
Negli anni scorsi molte famiglie musulmane hanno accolto con piacere le visite e da quegli incontri sono nati momenti di amicizia e di dialogo. Dice ancora don Alberti: «Ci permettiamo pertanto di consigliare di provare, ai sacerdoti che non hanno ancora osato, o di ripetere l’incontro, per chi l’ha già intrapreso. E magari, durante la visita, auspicare altri incontri per conoscersi meglio, fare insieme qualcosa di buono o riflettere su come educare insieme i figli».
In allegato pubblichiamo le lettere da consegnare, scritte in varie lingue per poter ovviare a qualsiasi circostanza. A parroci e operatori pastorali si consiglia di riportare l’eventuale intestazione della parrocchia sul margine superiore dei testi e si auspica che le lettere vengano firmate in calce dai parroci o dagli operatori pastorali stessi. Data la speciale considerazione in cui è tenuta la lingua araba da tutti i musulmani, è auspicabile consegnare a tutti il testo in arabo, accompagnato da traduzioni in inglese, francese, italiano, secondo i casi.
Di norma, i musulmani hanno uno spiccato senso dell’ospitalità: è dunque molto probabile che l’incontro con alcuni di essi si protragga qualche minuto in più della normale visita per la benedizione della casa e comprenda la cortesia di accettare qualcosa da mangiare o da bere. È bene sapere, inoltre, che, soprattutto fra gli arabi, è considerato molto sconveniente che le mogli facciano entrare estranei in casa in assenza del marito.
Pregare insieme è ancora difficile (ma non impossibile) per la non identica valenza del significato conferito ai contenuti e ai termini: meglio pregare prima gli uni e poi gli altri. Utile, infine, prospettare subito un momento di incontro successivo alla visita.