Più educatori e attività in piccoli gruppi grazie alla convenzione con il Comune di Milano. Monsignor Azzimonti: «Educheremo i ragazzi a uno stile più responsabile nei confronti degli altri». Don Guidi: «Un banco di prova per la riapertura delle scuole a settembre»
A Milano gli oratori estivi ci saranno. Anche se in una forma del tutto inedita. Grazie a una convenzione firmata tra Fom (Fondazione oratori milanesi) e Comune di Milano, la Diocesi potrà realizzare la New Edition dell’oratorio estivo e offrire così una proposta educativa ai ragazzi e un servizio alle famiglie nel pieno rispetto delle norme sanitarie perviste per l’emergenza Coronavirus.
Secondo la convenzione, le parrocchie dovranno garantire il funzionamento dell’oratorio estivo per almeno 80 ore complessive nei mesi di giugno, luglio, agosto ed eventualmente settembre e adottare un protocollo di sicurezza sanitario per la gestione dei servizi, in conformità con le linee guida emanate dal Governo. L’entità del contributo verrà rapportata al numero di giornate di funzionamento dell’attività, al numero di utenti ed all’entità delle rette di frequenza.
Il contributo (fino a 500 mila euro complessivi) per 160 oratori frequentati da 32 mila ragazzi permetterà agli oratori di sostenere i nuovi oneri organizzativi necessari ad affrontare la nuova situazione senza scaricare i costi sulle famiglie. In particolare grazie al sostegno comunale sarà possibile incrementare il numero di educatori che affiancheranno i volontari in modo tale da garantire il rapporto tra adulti e minori richiesto dalle linee guida regionali: uno a sette per la fascia (6-11 anni), e uno a dieci per la fascia (12-17 anni).
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Proprio le norme di comportamento necessarie per tutelare la propria salute e quella degli altri offriranno lo spunto per una riflessione più ampia sulla responsabilità nei confronti di sé, degli altri e dell’ambiente, declinata in maniera ludica, come da sempre avviene negli oratori estivi. Gli oratori diventeranno così anche una palestra dove i ragazzi potranno adattarsi alla nuova normalità in vista anche del loro rientro sui banchi di scuola a settembre.
«L’estate ormai iniziata ci presenta la sfida avvincente di immaginare un oratorio “inedito” come ci ha suggerito l’arcivescovo Mario Delpini, diverso dal solito, sia per il rispetto delle indicazioni igienico sanitarie che sono state emanate dall’ordinanza regionale, sia per offrire una maggiore attenzione ai ragazzi, proprio nel momento in cui ritornano alla socialità. Gli oratori non solo vogliono accoglierli ma vorrebbero anche aiutarli ad assumere in modo responsabile uno stile di convivenza improntato al rispetto dell’altro e dell’ambiente», sottolinea mons. Carlo Azzimonti, vicario episcopale della Città.
«Saremo i primi ad accogliere i ragazzi – anche prima della scuola – e abbiamo dunque l’occasione di aiutarli a recuperare una vita sociale corretta, in una dimensione di sensibilità e responsabilità civica», sottolinea il direttore della Fom don Stefano Guidi.
La convenzione tra la Diocesi e il Comune di Milano si inquadra nella legge 22 del 2001 (Legge regionale 23 novembre 2001, n.22 «Azioni di sostegno e valorizzazione della funzione sociale ed educativa svolta dalle parrocchie mediante gli oratori» B.U. 27 novembre 2001, n. 48.) che proprio riconoscendo la funzione sociale ed educativa degli oratori nella città di Milano concorre a sostenerne le attività.