Le vicende di due giovani giunti in Italia rispettivamente da Libia e Pakistan, che attraverso il progetto “Fra noi” vengono accompagnati all'autonomia anche attraverso l'inserimento occupazionale

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In Libia, il suo Paese, Omar aveva lavorato come addetto alle vendite in una boutique di abbigliamento. Sul suo telefono conserva gelosamente alcune foto che gli erano state scattate mentre era al lavoro, in negozio. Quasi come se fossero il suo curriculum vitae. Quando in Italia gli è stata riconosciuta la protezione internazionale, ha potuto cercare un lavoro. In questo è stato aiutato dai partner del progetto FAMI “Fra Noi” con un percorso di mediazione socio lavorativa, che lo ha accompagnato a sostenere un colloquio in un hotel 5 stelle di Milano.

«Il colloquio era per un posto in cucina – ha raccontato poi Omar -. Non ho mai lavorato in quel campo, ma mi affascinava molto. E quando sono entrato in quell’hotel ho capito che era un’ottima opportunità». «All’inizio era un po’ timido, ma con il tempo si è sciolto e se la sta cavando molto bene – dice di lui il general manager dell’hotel, che è soddisfatto del tirocinio di Omar -. È puntuale, disponibile e molto motivato. Bella presenza, ordinato, una buona energia. Giusta umiltà. Ha le carte per poter crescere, e bene».

Ha iniziato tagliando frutta per il servizio breakfast, ma in breve è passato anche ai fornelli per le colazioni, le più semplici, come le uova al tegamino, il bacon, la salsiccia. «È molto motivato – conclude il general manager -. Assumerlo? Ci stiamo pensando».

Anche Yasmine è stata riconosciuta rifugiata politica. Lei è originaria del Pakistan, da cui è scappata dopo aver preso una laurea in Fashion e design alla University of Management and Technology, in una delle città principali del suo Paese. Quando è stata selezionata per entrare nel progetto FAMI “Fra Noi” – che accompagna rifugiati politici e titolari di protezione sussidiaria all’autonomia, anche attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro – gli operatori hanno cercato un tirocinio che potesse sfruttare le competenze di livello della donna. «Tra le aziende con cui collaboriamo per attivare tirocini professionali ce ne sono alcune specializzante nel campo dell’alta moda. Così abbiamo proposto Yasmine per un colloquio con una di queste ed è stata presa», raccontano le responsabili degli inserimenti lavorativi del “Fra Noi”.

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