Una “azione lavoro” specifica ha attivato 120 tirocini professionali per rifugiati e titolari di protezione internazionale. È una parte del progetto FAMI “Fra noi”, di cui il Consorzio Farsi Prossimo è capofila: verrà presentata all'Università degli studi di Milano

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Felix ha preso una laurea in Sociologia in Costa d’Avorio, una in mediazione culturale in Italia e oggi lavora nel dipartimento risorse umane di una grossa azienda televisiva. La prima esperienza di lavoro di Omar nel suo Paese – la Libia – è stata come addetto alle vendite in un boutique di abbigliamento. A Milano oggi, invece, lavora nelle cucine di un hotel 5 stelle per preparare le colazioni. Yasmine sa come far funzionare un telaio. E ha anche una laurea in Fashion e Design, presa in Pakistan. Quando ha partecipato a una selezione di lavoro per una grossa azienda tessile di Como, insieme ad altri dieci candidati, l’ha spuntata lei, e oggi è assunta a tempo determinato.

Felix, Omar e Yasmine sono nati in diversi Paesi del mondo, hanno storie diverse alle spalle, ma un presente comune: tutti e tre sono rifugiati politici, in Italia. Il loro futuro è da scrivere, ma l’hanno già imboccato grazie alle loro competenze lavorative.

E anche grazie al progetto FAMI “Fra Noi – Rete di accoglienza per un’autonomia possibile”, che ha tra i suoi obiettivi anche l’accompagnamento di rifugiati politici e titolari di protezione sussidiaria all’inserimento nel mondo del lavoro, affinché possano essere autonomi e integrati nella nuova società di cui sono entrati a fare parte.

Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Interno attraverso il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2010 (FAMI) dell’Unione Europea, è finalizzato alla sperimentazione di interventi volti all’integrazione stabile dei Titolari di Protezione Internazionale. Consorzio Farsi Prossimo è capofila di una rete di 44 enti che lavorano in 10 regioni italiane e mira a creare un sistema di azioni e di alleanze fra enti profit e non profit per sviluppare progetti e pratiche per l’integrazione stabile dei titolari di permesso internazionale.

Chi esce dal periodo di accoglienza degli Sprar (il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) non sempre ha acquisito quelle competenze e quei legami che gli permetterebbero di iniziare una vita autonoma, produttiva e inserita nel tessuto sociale italiano. Il progetto Fra Noi vuole accompagnare alla reale autonomia lavorando su tre aspetti: il lavoro, la casa, i legami di amicizia e familiari.

Il progetto FAMI Fra Noi ha permesso agli enti della rete di attivare collaborazioni con aziende italiane per realizzare tirocini lavorativi finalizzati all’inserimento lavorativo, che hanno coinvolto oltre 120 persone negli ultimi 18 mesi.

Consorzio Farsi Prossimo, in qualità di capofila di Fami Fra Noi, in particolare ha attivato anche una partnership con lo studio legale Backer McKenzie titolare del progetto Promoting Refugees Integration, che ha portato in questa fase pilota oltre 30 rifugiati a ottenere un tirocinio, sfociato già in alcuni casi in un vero e proprio contratto di lavoro.

Promoting Refugees Integration verrà presentato – insieme alle storie dei protagonisti – durante il convegno “Protezione internazionale e Percorsi di integrazione” organizzato dall’Università degli Studi di Milano insieme allo studio legale Backer McKenzie e all’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) martedì 18 dicembre, alle 9, a Palazzo Greppi a Milano (Sala Napoleonica, via Sant’Antonio 12).

 

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