Il direttore Maggio: «Anche nel nostro Paese la povertà è in aumento. Con il progetto vengono forniti occhiali gratuitamente a chi ne ha bisogno»

di Gigliola Alfaro
Agensir

Cbm

Visite oculistiche gratuite, con garanzia di presa in carico delle patologie oculari diagnosticate e fornitura gratuita di occhiali da vista, per oltre 100 persone che vivono in condizioni di povertà e non riescono ad accedere ai servizi di prevenzione e cura della vista. Questo l’obiettivo dell’iniziativa organizzata a Milano da Cbm Italia onlus e Associazione Pazienti malattie oculari insieme a Fondazione Casa della Carità, Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia e Gruppo Zeiss. L’iniziativa rientra nella campagna «Fuori dall’ombra», lanciata a ottobre 2022 da Cbm Italia, organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura delle disabilità visive in Italia e nel Sud del mondo.

«Il progetto – spiega Massimo Maggio, direttore di Cbm Italia – nasce da un’evidenza che conosciamo tutti: la povertà in Italia sta crescendo drasticamente, come dimostrano i dati del recentissimo Rapporto sulle povertà di Caritas italiana, nel quale si evidenzia che i dati dell’Istat attestano che c’è circa 1 persona su 10 residente in Italia in stato di povertà assoluta, siamo, quindi, di fronte a un’emergenza socio-economica. Noi lo vediamo soprattutto nei Paesi nel Sud del mondo ma pensiamo che succeda anche in Italia: chi vive in povertà più facilmente cade nella spirale negativa del ciclo povertà-disabilità, cioè se sei povero purtroppo più facilmente vai incontro alla condizione di disabilità. E tra le disabilità, c’è quella visiva».

Un diritto di tutti

Maggio evidenzia: «Come Cbm ci occupiamo dal 1908 soprattutto di disabilità visiva nei Paesi nel Sud del mondo, ma anche di tutte le altre disabilità nel corso tempo, ma c’è sembrato necessario interrogarci innanzitutto sulla nostra presenza in Italia e su come dare concreta risposta alle nuove fragilità che stanno nascendo sempre di più. Infatti, l’aumento della povertà in Italia in questi ultimi anni ci ha messo di fronte a un fenomeno preoccupante: sempre più persone non possono permettersi un paio di occhiali o, ancora peggio, per contenere le spese rinunciano alle cure oculistiche e ai servizi di prevenzione. Crediamo che tutti abbiano il diritto di accedere a cure oculistiche di qualità e di ricevere, se necessario, un paio di occhiali. Il diritto alla salute della vista è un diritto di tutti».

Lavorare insieme

Per realizzare l’iniziativa «abbiamo creato un pool – afferma il direttore di Cbm Italia -: noi lavoriamo sempre in partnership, sia nei Paesi nel Sud del mondo, sia in Italia dal 2020, quando abbiamo iniziato cominciato a interessarci soprattutto delle persone con disabilità visiva nel nostro Paese. Lavorare in partnership fa parte del nostro Dna: in questo caso abbiamo co-progettato l’intervento a Milano con l’Associazione Pazienti malattie oculari, Fondazione Casa della Carità, Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia e Gruppo Zeiss. L’Associazione Pazienti malattie oculari ha messo a disposizione medici volontari che hanno vissuto come un arricchimento mettere a servizio delle persone più disagiate la loro professionalità. In questo senso non c’erano solo giovani specializzandi, c’erano dei primari che facevano le visite, che sono state di qualità perché per noi la salute deve essere uguale per tutti».

Casa della Carità, un simbolo

Non si è trattato, dunque, di un semplice «screening visivo, ma di visite oculistiche vere e proprie, con degli strumenti all’avanguardia, al top, messi a disposizione dal Gruppo Zeiss. Per una scelta che abbiamo voluto fortemente, le visite si sono svolte in quella che rappresenta il segno della carità a Milano che è la Casa della Carità, nata dall’intuizione e dal carisma del cardinale Carlo Maria Martini, portata avanti da don Virginio Colmegna – chiarisce Maggio -. Nella Casa della Carità abbiamo iniziato di fatto i nostri primi interventi nel 2020 in Italia. Un simbolo per quanto riguarda noi, ma un simbolo anche per quanto riguarda la città stessa, il centro della carità che non vuol essere assistenzialismo, ma vuol essere condivisione».

Il direttore di Cbm Italia ricorda anche l’altro partner del progetto: OneSight, che ha messo a disposizione gratuitamente degli occhiali. «Sono state 163 le persone che sono venute a fare la visita – racconta Maggio -. Per alcune non sono risultati problemi visivi; altre avevano problemi visivi di tipo refrattivo, ma senza avere i soldi per comprare gli occhiali necessari per superare il deficit. Il 35% delle persone che abbiamo visitato aveva bisogno di occhiali da vista, che saranno forniti gratuitamente. Il terzo caso è quello di persone con patologie significative, dalla cataratta a patologie ancora più serie. In questi casi i medici si sono presi in carico, direttamente e gratuitamente, i pazienti e continueranno a seguirli».

Come è avvenuta la scelta

I 163 pazienti sono stati selezionati attraverso Casa della Carità: «Molti gli ospiti proprio della Casa della Carità, ma anche tante persone che circolano intorno alla Casa della Carità, che dà la possibilità di fare una doccia e offre supporto a chi ne ha bisogno. Anche queste persone sono state informate della possibilità di fare visite oculistiche gratuite e hanno partecipato a questo nostro progetto, che si inserisce all’interno della campagna di sensibilizzazione “Fuori dall’ombra, per il diritto di vedere ed essere visti”, lanciata a ottobre 2022 in occasione della Giornata mondiale della vista. L’iniziativa vuole garantire cure oculistiche a oltre 1 milione di persone in un anno in nove Paesi del Sud del mondo, grazie a progetti con un approccio integrato che comprende prevenzione, cura e riabilitazione delle disabilità visive e inclusione nella comunità. Sappiamo, infatti, che nel mondo 1 persona su 2 che ha problemi visivi non ha la possibilità di accedere ai servizi oculistici. Sono nel complesso oltre 1 miliardo di persone, concentrate soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Eppure il 90% di tutti disturbi visivi sono prevenibili e curabili. Il nostro desiderio è che possano uscire dall’ombra e vedere e rendersi visibili».

Infatti, anche quelli che possono sembrare semplici problemi refrattivi, fondamentalmente la miopia, la presbiopia e l’astigmatismo, possono diventare un problema: «Pensiamo a un bambino, in un Paese nel Sud del mondo o anche in Italia – dice il direttore di Cmb -: se è miope ma non può permettersi un paio di occhiali avrà difficoltà a scuola perché non vede la lavagna, quindi non riesce a comprendere tutto quello che gli viene proposto né a sviluppare una crescita ordinata del suo sviluppo cognitivo».

Futuri sviluppi

«L’idea ora è di portare questo intervento, dopo un’altra tappa a Milano, anche nel resto d’Italia, nei prossimi mesi. Ci sono già delle richieste che vengono da Caritas o altri centri. Il nostro intento è essere presenti in tutta Italia per essere vicini alle persone più disagiate e fragili», conclude Maggio.

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