Monsignor Delpini ha inaugurato e benedetto l'Emporio della Solidarietà per il Decanato di Erba, dodicesimo realizzato da Caritas Ambrosiana in Diocesi: «Un aiuto intelligente, dignitoso ed efficace per riprendersi, ripartire da una situazione di difficoltà e recuperare fiducia»

di Mauro COLOMBO

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«Perché i poveri sono poveri? Perché loro e non io?». Sono i due interrogativi che monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, ha posto all’attenzione dei presenti benedicendo e inaugurando ufficialmente questo pomeriggio l’Emporio della Solidarietà di Pontelambro, realizzato da Caritas Ambrosiana per il Decanato di Erba. Alla cerimonia – oltre ad alcune autorità e a diversi sacerdoti del territorio – erano presenti un folto numero di volontari impegnati nel servizio e anche due famiglie in rappresentanza della sessantina che qui già fanno la loro spesa. «La logica degli Empori – ha aggiunto l’Arcivescovo – è quella di fornire un aiuto intelligente, dignitoso ed efficace per riprendersi, ripartire da una situazione di difficoltà e recuperare fiducia. Una forma di solidarietà che non è elemosina, ma un mezzo per la promozione delle persone, nato dalla generosità spontanea che poi Caritas orienta in opere che promettono continuità».

L’Emporio, però, è soprattutto «un segno che pone domande a tutti»: Chiesa, istituzioni, scuola, imprenditori… Interrogativi come quelli iniziali, che spingono a «ripensare il nostro modo di vivere, di organizzare l’economia e il lavoro, anche in un territorio come il nostro» e che «invitano a una conversione». Monsignor Delpini ha richiamato le parole del Papa («poco ascoltato, in verità», ha chiosato), sottolineando: «Sui poveri non siamo autorizzati a dare giudizi. I poveri ci chiamano a conversione, dobbiamo ascoltarli, interpretare la loro situazione, imparare da loro il Vangelo». Ecco allora il senso di «un itinerario di carità come esercizio di conversione, per trovare un significato a quello che facciamo», nella consapevolezza che «siamo tutti precari» e che «nessuno si salva da solo».

L’Emporio erbese è il 12° dispensario alimentare realizzato da Caritas Ambrosiana in Diocesi. Le famiglie in difficoltà economica fanno la spesa utilizzando una tessera a punti, rilasciata sulla base del reddito Isee per un periodo di tempo legato al perdurare dello stato di necessità. Possono farne richiesta al Centro di ascolto decanale, alle Caritas parrocchiali, alle parrocchie e ai Servizi sociali dei Comuni del Decanato. I prodotti a disposizione – provenienti dal recupero di eccedenze, donazioni e acquisti – sono generi alimentari di prima necessità e a lunga conservazione, articoli per l’igiene personale e della casa e altro ancora. Il servizio è garantito da volontari coinvolti nelle diverse fasi dell’attività: approvvigionamento, immagazzinamento, disposizione dei prodotti sugli scaffali, servizio cassa…

Alla cerimonia è intervenuto anche il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti: «Il nostro compito è quello di creare le condizioni perché le strutture incontrino le persone e le facciano ripartire in condizioni di dignità e giustizia – ha rilevato -. Dopo questo di Pontelambro, presto apriremo nuovi Empori, perché il territorio ha capito la necessità di attivare percorsi di inclusione delle persone. Questo è lo stile della Chiesa: far sì che chi si trova in difficoltà recuperi la fiducia di una comunità in cui si senta accolto».

Alla Chiesa locale ha dato voce monsignor Angelo Pirovano, decano di Erba: «Per il cammino verso l’Assemblea sinodale che stiamo avviando ci è chiesto di interrogare e conoscere il territorio, nelle sue povertà e nelle sue ricchezze, come i tanti volontari che si sono impegnati in questa opera». «L’Emporio rappresenta una risposta nuova e inedita a bisogni di sempre– ha specificato don Ettore Dubini, referente del progetto -. Più importante del “cosa” è il “come”, cioè la capacità di essere attenti alle persone, di avere a cuore le povertà che incontriamo e di accoglierle». «La presenza dell’Arcivescovo rimarca la diocesanità di questo servizio, che ha un senso proprio perché è in comunione con la Diocesi – ha aggiunto Erminio Fusi, responsabile della Caritas decanale -. Ci muoviamo sulla scia delle parole di papa Francesco: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. L’Emporio è uno dei tanti servizi messi in rete nel Decanato e sostenuti dalla generosità della gente. Il simbolo di quello che vogliamo essere, una Chiesa che si muove».

Dopo il taglio del nastro e prima di invocare la benedizione sulla struttura e su tutti i presenti, monsignor Delpini si è detto «ammirato» per il loro impegno: «Il cammino di fede si intensifica con le opere di carità». Terminata la cerimonia di Pontelambro, l’Arcivescovo ha visitato anche l’Emporio del Vestire Solidale, aperto da alcuni mesi nell’ex oratorio di Santa Marta a Erba, esempio di recupero virtuoso di spazi parrocchiali inutilizzati. Qui, grazie alle donazioni di aziende e cittadini, persone e famiglie inviate dai Centri d’ascolto o dai Servizi sociali comunali, sempre con una tessera a punti, possono scegliere ciò di cui hanno bisogno tra abiti nuovi o usati in buono stato, selezionati e divisi per tipologia, taglia e stagione, puliti e pronti per essere utilizzati, nonché biancheria, lenzuola, coperte, ecc.

 

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