Con i pellegrinaggi sospesi dal 4 aprile al 6 giugno si sono svolti dieci incontri virtuali sul tema «Sempre insieme: lontani ma vicini!». In regione l’associazione l’anno prossimo festeggerà i suoi cento anni di storia

 di Graziella MOSCHINO
Vicepresidente Unitalsi Lombardia

Unitalsi

L’Unitalsi è l’associazione nata nel 1903 con lo scopo di accompagnare persone disabili, anziane, malate o bisognose di aiuto in pellegrinaggio a Lourdes e nei santuari mariani internazionali. In Lombardia si è costituita nel 1921 e l’anno prossimo festeggerà i suoi 100 anni di storia legata alla carità e al servizio in aiuto alle persone in situazione di fragilità.

Questo è un anno davvero particolare per l’Associazione perché per la prima volta il Santuario di Lourdes è stato chiuso per l’emergenza Covid-19. Per questo motivo, ancora oggi l’Unitalsi non è in grado di programmare la stagione pellegrinaggi dell’anno in corso nonostante Lourdes abbia riaperto parzialmente ai pellegrini. Nel tempo della Fase 1, l’Unitalsi lombarda ha pensato a come stare vicina alle persone perché nessuno si sentisse solo nelle proprie case con l’intenzione di dare conforto e speranza, i motivi che spingono le persone ad andare in pellegrinaggio. Il vero miracolo di Lourdes, Loreto e dei santuari mariani è quello della fede, della speranza, dell’amore, del conforto e della serenità.

Tutti sentimenti che desideravamo far vivere alle persone vicine all’Associazione e a chiunque ne avesse bisogno grazie anche al supporto del nostro assistente regionale monsignor Roberto Busti, vescovo emerito di Mantova. Abbiamo chiesto la disponibilità al nostro caro arcivescovo Mario Delpini e ai nostri cari vescovi lombardi. L’Associazione è da sempre parte della Chiesa, nella Chiesa e per la Chiesa.

Con questo spirito abbiamo realizzato una serie di incontri virtuali tramite la piattaforma Zoom call a partire da sabato 4 aprile con un appuntamento settimanale per dieci settimane consecutive che si sono conclusi sabato 6 giugno dal titolo «Sempre insieme: lontani ma vicini!». Ogni settimana, a rotazione, i nostri vescovi ci hanno donato le loro catechesi grazie alle quali abbiamo avvicinato e dato speranza a tantissime persone. Gli incontri, aperti a tutti, hanno superato ogni aspettativa fino a toccare le 150 presenze virtuali.

Non è un caso la data di inizio del 4 aprile. Si avvicinava la Settimana Santa con la prospettiva di una Pasqua senza celebrazioni in presenza, senza la possibilità di vivere la comunione con i fedeli. Una comunità sofferente provata dalla malattia, dai lutti nelle famiglie, dalla tristezza che ha avvolto tutti con la prospettiva di un futuro incerto. La Parola di Dio, il parlare di Dio ha permesso e permette sempre a Dio stesso di parlarci ed entrare in comunicazione con tutti noi. In un periodo storico straordinario dove la ricerca di senso di ogni uomo era ed è disperata, ha dato la possibilità a tutti noi di trovare un significato ancora più profondo, oltre a permetterci di continuare a sperare in un futuro migliore che verrà.

L’Arcivescovo e i vescovi con le loro competenze e unicità di espressione hanno creato un percorso strutturato dove nulla è stato improvvisato ma calato in un contesto spirituale attualizzato all’emergenza che stiamo ancora vivendo. Ognuno ha saputo lasciare la propria impronta nel cuore di ogni partecipante creando l’attesa per il sabato successivo. Insieme siamo riusciti ad affrontare il periodo più triste per i fedeli, ma anche per i sacerdoti, svuotati dalla possibilità di poter svolgere la propria missione ecclesiale in completezza.

A conclusione di questo ciclo di incontri desideriamo rivolgere il nostro grazie più grande dal profondo del nostro cuore all’arcivescovo Mario Delpini e a tutti i vescovi lombardi per il supporto che ci hanno donato. Grazie a tutti voi per averci guidato nella scoperta della Parola di Dio con delle chiavi di lettura sempre particolari e illuminanti.

 

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