Nel 60° di attività e a vent’anni dalla morte del fondatore, l'associazione ripropone alcuni suoi scritti anche inediti sul volontariato internazionale cristiano
A vent’anni dalla morte del suo fondatore don Francesco Pedretti – e a distanza di quasi vent’anni dalla prima edizione – l’Associazione Coe ripropone alcuni suoi scritti, in parte inediti, sul volontariato internazionale cristiano, raccolti nel volume Il volontario è… Dagli appunti di don Francesco Pedretti (Teka Edizioni, 48 pagine, 12 euro).
Don Pedretti nacque ad Albairate (Milano) il 10 aprile 1922 e fu ordinato sacerdote il 26 maggio 1945. Ricoprì importanti incarichi nella Diocesi di Milano e nella Chiesa Italiana e promosse la nascita del Coe. Sostenne e visitò molte realtà missionarie e di volontariato in Africa, Asia e America Latina. Morì a Barzio il 9 luglio 1999.
Il volume riunisce testi tratti dai suoi diari, dalle giornate di formazione dei volontari, dagli incontri con insegnanti, professionisti, registi, in Italia o con partner in Africa, in Asia e in America Latina. Don Pedretti precorse i tempi spendendo le sue energie nella formazione dei laici, aprendo loro le strade del mondo e invitandoli a percorrerle con responsabilità propria. Impostò la sua azione formativa su due elementi portanti: lo sviluppo integrale dell’uomo e il motto benedettino «Ora et labora».
Il primo sentimento che scaturisce da questo binomio è la gioia che viene dalla certezza che ogni uomo, pur nelle difficoltà della vita, è chiamato a realizzare se stesso in un contesto di fraternità che va costruito insieme, perché tutti gli uomini sono figli di un unico Padre. La gioia apre all’incontro con gli altri, allo scambio di valori, alla collaborazione, alla corresponsabilità e alla condivisione. Ed è proprio nel condividere con gli altri come ha fatto Gesù, nell’essere attenti allo Spirito Santo che tutto crea e rinnova, che mette particolarmente i laici in atteggiamento di cogliere il disegno di Dio sull’umanità e di impegnarsi nei vari settori e attività, nell’aiuto e nello scambio reciproco di ciò che è bello, buono e utile, favorendo un dialogo costruttivo fra tutti i popoli e le culture.