In occasione del Safer Internet Day il lancio di “OraMiFormo”, la prima piattaforma digitale per la formazione degli educatori. Un progetto inedito ispirato dalle parole pronunciate da papa Francesco durante la sua visita del 25 marzo 2017
di Annamaria
BRACCINI
«Questo “sì” lo avete detto al Papa». Era il “sì” scandito in coro dagli 80 mila dello stadio di San Siro, il 25 marzo 2017, quando papa Francesco trascorse l’intera giornata a Milano. Ed era il “sì” soprattutto venuto da cresimandi e cresimati, per denunciare gli episodi del bullismo. Parte dalle parole del Pontefice – «state attenti al bullismo» -, la conferenza stampa presso l’Archivio storico diocesano nella quale si illustra la piattaforma formativa “OraMiFormo”, promossa dalla Fondazione Oratori Milanesi in collaborazione con Fondazione Carolina e con il sostegno tecnico di Fondazione Clerici, per sensibilizzare su bullismo e cyber-bullismo. Viene proiettato il messaggio dell’Arcivescovo che dice: «Noi vorremmo usare questi strumenti della comunicazione, che possono fare danno terribile, per fare del bene, per curare malattie, per correggere difetti e vizi. Questo corso vuole abilitare educatori e tutte le persone responsabili a entrare nell’uso di questi strumenti con competenza. Incoraggio a fare questo, noi possiamo farlo».
«Bullismo e cyberbullismo riguardano molti adolescenti, anche se le denunce sono ancora poche – spiega senza mezzi termini Ivano Zoppi, direttore generale di Fondazione Carolina, intitolata alla ragazzina prima vittima acclarata di cyber-bullismo -. Abbiamo incrociato oltre 10 mila ragazzi e più del 50% di loro, nel caso fossero coinvolti nel fenomeno, non ne parlerebbe per tre motivi: per vergogna e paura, per omertà – so, vedo, partecipo, ma non racconto – e perché non si ha un adulto di riferimento a cui raccontare ciò che è successo. Il fatto che non vi siano adulti di riferimento è grave, perché vuol dire che la comunità educante ha perso il suo ruolo. Questo corso – disponibile attraverso “OraMiFormo” – nasce proprio per formare educatori e allenatori, ma anche la famiglia. Il cyber-bullismo non è un problema tecnologico, ma educativo. Se le denunce, sull’intero territorio nazionale, sono state solo 298 nei primi dieci mesi del 2018, c’è un problema di credibilità educativa su questo tema».
Soprattutto se si considerano gli impressionanti numeri del trend in atto: il 91% dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni è iscritto almeno a un social network e l’87% usa internet: di questi il 98% mente in rete circa la propria età. Un giovane su 4 è coinvolto in episodi di cyber-bullismo; l’11% delle vittime dichiara di aver pensato al suicidio. Per questo sono fondamentali l’informazione e la prevenzione. Così come in Lombardia offre Fondazione Carolina, con incontri realizzati in 50 istituti scolastici, la formazione di 1200 docenti, 9000 studenti in 1100 ore di laboratori educativi.
«Dobbiamo e possiamo essere educatori dentro la realtà virtuale che i ragazzi vivono – sottolinea don Stefano Guidi, direttore della Fom -. San Paolo VI definiva l’oratorio come un’istituzione complementare alla famiglia e alla scuola: per questo deve giocarsi. L’oratorio ha un compito educativo verso tutti i ragazzi nel territorio, non solo verso quelli che lo frequentano. È una nostra responsabilità. Non è sufficiente dare informazioni sull’utilizzo degli strumenti, dobbiamo stare accanto ai ragazzi, perché un caso di bullismo classico è molto più visibile del cyber-bullismo che è sfuggente, ma ha una capacità comunicativa enorme».
«Per questo è così importante “OraMiFormo”, prima piattaforma di e-learning promossa da una Diocesi», osserva Mauro Bignami, formatore della Fom. Nei prossimi mesi la piattaforma sarà a disposizione anche di altre Diocesi e ogni anno verrà dedicata specificamente a un’emergenza educativa (mantenendo ovviamente fruibile, anno dopo anno, il materiale già proposto). «Per ”OraMiFormo” abbiamo volutamente scelto un linguaggio estremamente accessibile e coinvolgente, che fa riferimento alle attività oratoriane. Anche l’Ufficio Avvocatura della Diocesi ha dato una mano per quanto attiene alla parte giuridica della questione. Tutti i materiali possono essere scaricati dagli educatori», aggiunge don Guidi.
Dal 4 al 10 febbraio, durante la settimana del 16° Safer Internet Day (Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete, 5 febbraio), saranno organizzati incontri e dibattiti in oltre 4000 oratori della Diocesi per diffondere la piattaforma. Così come, sempre nella Settimana, Fondazione Carolina, in collaborazione con la Fom, lancia l’iniziativa #postaconiguanti, con cui si invita ad appendere un guanto sui cancelli per dire no al bullismo. «Un guanto di sfida per una problema delicatissimo, da trattare con i guanti – conclude Zoppi -. Nel prossimo mese di giugno la Santa Sede ha annunciato la presentazione dell’Osservatorio Mondiale sul cyber-bullismo, “ICO” (International Cyberbullying Observatory) con sede in Vaticano. Un monitoraggio, a livello globale, per dare le pagelle agli Stati e alle Istituzioni su cosa stanno facendo in tema di formazione, di supporto alle vittime, di legislazione, ma nato anche per condividere buone pratiche. “OraMiFormo” è una delle buone pratiche che presenteremo».
È infine la volta di Paolo Picchio: grazie alla drammatica vicenda di sua figlia, l’Italia è stata la prima Nazione in Europa a dotarsi di una legge ad hoc. «Mia figlia ha scritto che “le parole fanno più male delle botte”, ma anche: “Spero che, adesso, siate tutti più sensibili sulle parole” – dice -. Abbiamo voluto creare una Fondazione per aiutare i ragazzi all’uso responsabile dei social network. Ai ragazzi bisogna insegnare soprattutto il rispetto per loro stessi e per gli altri».