Al termine della celebrazione comunitaria dell’Ora media l'Arcivescovo ha comunicato le realtà pastorali in cui saranno presenti da domenica 27 giugno: «Qualsiasi giorno potrete camminare nell’amore»
di Annamaria
Braccini
«So per certo che lo Spirito del Signore è su di voi e qualsiasi giorno potrete camminare nell’amore». Prende spunto dal motto dei presbiteri 2021, «Camminate nell’amore», l’Arcivescovo per rivolgersi, ai 10 preti ambrosiani da lui ordinati il 12 giugno scorso, che ricevono la prima destinazione pastorale. Nella Cappella feriale del Duomo, oltre a loro – emozionati – ci sono il vicario generale, monsignor Franco Agnesi, i vicari episcopali di Zona, il rettore del Seminario, don Enrico Castagna, con altri superiori, i parroci e i responsabili delle Comunità pastorali che accoglieranno i neosacerdoti e quelli delle realtà di origine, che li hanno accompagnati nel cammino. Tutti riuniti per la celebrazione comunitaria dell’Ora media presieduta dall’Arcivescovo, che dice: «Le vostre prime destinazioni e le condizioni con cui comincerete il vostro Ministero sono molto diverse, ma io credo che, per tutti voi, sarà possibile dare storia e concretezza quotidiana al vostro motto. In qualunque posto voi siate, potrete camminare nell’amore. Il motto può essere anche solo uno slogan, ma nella tradizione è come un programma e una sintesi. Se avete scelto questa parola di Giovanni, posso assicurarvi che potrete da camminare nell’amore ed è questo che vi auguro».
Una parola di ringraziamento è anche per i parroci presenti e per i collaboratori con cui l’Arcivescovo ha operato le scelte delle destinazioni «non garante dall’infallibilità, ma derivanti, comunque, dal discernimento e fatte con serietà». Poi, ancora il pensiero torna ai preti novelli. «A pochi giorni dall’Ordinazione avete già un lavoro, una casa, delle garanzie sul ruolo che dovete assumere, mentre tanti altri giovani hanno preoccupazioni pratiche. Voi avete scelto e la Chiesa vi assicura il necessario: questo potrebbe far pensare che siete dei privilegiati. Guardando da fuori, questo passaggio può anche essere interpretato come una fatica. perché il prete – un tempo ammirato – in questo tempo più facilmente rischia di essere bersaglio solo di pretese. Non so se prevarrà l’aspetto del privilegio clericale o l’esperienza di una specie di martirio quotidiano, ma quello che so è che potrete camminare sempre nell’amore. A fare il prete lo si impara solo facendolo. Preghiamo perché ci siamo giovani uomini che si presentano per servire il Signore».
Infine, l’annuncio e la consegna delle destinazioni, valevoli da domenica 27 giugno – interessate tutte le Zone pastorali -, del certificato di Ordinazione e della facoltà di confessione valida per 5 anni.