All'Arcivescovo in visita nel suo Paese il giovane psicologo Suljan Lamaj ha raccontato il percorso che, da un'attività di volontariato, l'ha portato al catecumenato e poi al battesimo. Oggi lavora per la missione di Uznovë
di Luisa
BOVE
«Un onore e una doppia o tripla benedizione». Definisce così Suljan Lamaj (33 anni) l’incontro con l’Arcivescovo di Milano a Uznovë, quartiere di Berat a 100 chilometri da Valona, nel corso della visita compiuta da monsignor Delpini in Albania. Il giovane psicologo lavora per la missione ed è responsabile del centro di Kuçova (gli altri due si trovano a Berat e Uznovë): «La mattina lavoro con i bambini disabili e al pomeriggio mi occupo del doposcuola in parrocchia».
«Tra i primi battezzati»
«Sono tra i primi battezzati a Uznovë, dove abito, e ho raccontato all’Arcivescovo come è cresciuta la nostra comunità», spiega Suljan. All’incontro erano presenti i missionari della Piccola Famiglia dell’Assunta (che vivono secondo la regola di Giuseppe Dossetti e sono in Albania da 14 anni) e quindi alcuni giovani, donne e uomini in rappresentanza della comunità, perché molti erano al lavoro. Al termine monsignor Delpini ha donato a tutti l’immaginetta con il suo augurio natalizio. Quindi ha visitato la piccola cappella di San Pio e il centro per disabili a Uznovë, dove oggi è responsabile suor Monica.
«Legati dalla Parola»
«Io ho conosciuto la fede cristiana perché durante l’estate frequentavo il centro giovanile dove i preti (anche italiani) venivano a svolgere attività – racconta Suljan -. Quando le sorelle della Piccola Famiglia hanno avviato un servizio per i disabili, hanno chiesto a noi giovani di fare volontariato presso il centro diurno. In seguito ci hanno proposto di vivere insieme ogni domenica come facevano i primi cristiani. Quello che ci legava era la Parola di Dio».
Come i cristiani delle origini
Una bella condivisione che durava mezza giornata, leggendo qualche pagina della Bibbia e vivendo la dimensione della fraternità. «È così che io e gli altri ragazzi abbiamo sentito la chiamata ad approfondire la conoscenza di Gesù e la fede cristiana – continua il giovane -. Ho seguito il cammino di catecumenato da solo e nel 2007 sono stato battezzato (prendendo il nome di Emanuel, ndr). Pochi mesi dopo altri ragazzi hanno iniziato il percorso, ogni giorno ci incontravamo per leggere il libro dell’Esodo, era una grande gioia trovarci e commentare insieme».
Una comunità che cresce
«Siamo stati noi i primi battezzati – spiega Suljan -, c’era già un ragazzo, ma è partito per l’Italia. All’inizio non capivamo l’importanza di essere i primi». La comunità cristiana di Uznovë, oggi guidata da don Giuseppe Tosi, ha mosso i primi passi con i giovani e poi con gli adulti che man mano si sono aggiunti. Risiedono lì anche le Sorelle della Piccola Famiglia dell’Assunta, mentre a Berat invece ci sono le Maestre Pie Filippine.
«Anni fa ha – conclude Suljan Lamaj – ho conosciuto anche don Enzo Zago perché i nostri missionari ci mandavano al nord a fare i campeggi, anche per conoscere quella realtà di Chiesa e di martiri albanesi».