Appuntamento dai molteplici significati: i 150 anni dell’Associazione, il ricordo di Santa Gianna Beretta Molla nei suoi luoghi natali, il valore di crescere insieme tra ragazzi, giovani e adulti di ogni età, a formare un laboratorio creativo di Chiesa missionaria
di Silvia
Landra
Presidente di Azione Cattolica ambrosiana
Chi conosce e ama la Chiesa può dire qualcosa dell’Azione Cattolica, anche se non ne fa parte. L’Ac infatti da 150 anni è storia di cristiani di ogni età che si aggregano e si organizzano per dare vitalità e concretezza all’appartenenza ecclesiale di tutti i battezzati, per condividere forza e responsabilità con tutti i cittadini.
Ma dove si trova l’Ac oggi? Nella fedeltà di chi vi aderisce e si impegna anche da più di 80 anni; nello stupore di bambini e ragazzi che affollano le settimane formative estive, portandosi nel cuore esperienze indimenticabili; nelle famiglie che si preparano all’incontro mondiale di Dublino; negli studenti delle scuole superiori che riscoprono la “missionarietà” con i compagni; nei gruppi di giovani e di adulti che condividono sul territorio fraternità e crescita formativa, credendo davvero che questo mondo chiede di essere preparati bene, ciascuno nel suo campo, competenti e pensanti, aggiornati e critici, schietti e dialoganti.
Oggi l’Ac c’è, è laboratorio creativo di Chiesa missionaria e continua a sformare cristiani entusiasti, oltre che idee nuove per la diocesi nella quale vive e che tanto ama. Radunare e far dialogare – tra loro e con tutti – chi si impegna in politica e nelle amministrazioni; parlare di carcere incontrandosi nelle carceri; discutere di economia del dono e di povertà a livello planetario; riaccendere la miccia della passione nei responsabili che all’interno delle comunità prestano servizio negli organismi del governo e della partecipazione; promuovere forme di prossimità ospitale; pregare ogni lunedì nella Stazione Centrale di Milano con i pendolari; accostare i giovani alla Parola di Dio e contemporaneamente alla condivisione del pane e della cultura con i più poveri di Milano; educare i più piccoli al senso civico nelle feste della pace di ogni gennaio; fare incontrare e riflettere tante coppie di fidanzati in percorsi lunghi e tranquilli; promuovere progetti di formazione e azione che tengano conto delle esigenze del territorio… L’elenco delle azioni creative dei gruppi di Ac che stanno scrivendo la nuova storia è sempre più lungo e interessante.
L’Ac c’è e il 3 giugno si ritrova a Mesero per fare festa. Convivialità e giochi tra generazioni, preghiera e cabaret, una lotteria di autofinanziamento, musica e gioia saranno gli ingredienti di una giornata che prende ispirazione dalla comunità di Mesero, in particolare dalla vita densa di Gianna Beretta Molla che della quotidianità all’insegna del Vangelo non ha avuto paura. Alla festa dell’Ac sono invitati tutti, desiderosi di una Chiesa lieta, leggera e coraggiosa che sia anima della società. Poche volte nell’Ac ci si ritrova in tanti, radunandosi come un popolo che riscopre la sua identità e la missione di “tessere insieme una nuova storia”.
Non si nasconde un grande sogno per l’oggi: la nuova storia va scritta da esperti di ricomposizione delle diversità, amanti della pazienza, amici del dubbio, appassionati di competenza, tifosi della partecipazione sociale e del rispetto di leggi e istituzioni, critici e continuamente dedicati al bene di tutti, al servizio della collettività, veramente attenti ai più poveri e soli, pronti ad impararne la virtù, la fede, la vicinanza a Dio.
Per una società così, che crediamo presente e vera, piena di esempi di bene, il 3 giugno a Mesero facciamo festa.