Il 2 aprile alle 17 un evento multimediale nella Basilica di San Carlo al Corso fa memoria della lotta partigiana in Italia durante la seconda guerra mondiale e di quella degli ucraini contro l’invasione russa

Padre David Maria Turoldo
Padre David Maria Turoldo

A trent’anni dalla morte di David Maria Turoldo e a 17 anni dalla prima rappresentazione nel Duomo di Milano della sua Salmodia della speranza, verrà riprodotto l’evento multimediale, messo in scena nel 2005 con gli attori Moni Ovadia e Maddalena Crippa, musiche di Gaetano Liguori e regia di Giulio Mandelli. Introdurranno e commenteranno la proiezione Vittorio Bellavite, Roberto Cenati, Giuseppe Melzi e Renzo Salvi (vedi qui la locandina).

Il testo, scritto nel 1965 per celebrare il 20° anniversario della Resistenza Italiana ed Europea al mostro nazifascista, rimane ancora oggi così drammaticamente attuale: «…dalle selve di tutta l’Europa si è levato un gracidare di corvi a stormo… il silenzio delle case vuote, il silenzio impaurito delle campane. Talloni d’acciaio a milioni, continueranno a ritmare il notturno stupore delle capitali morte… Uomini d’Europa, vegliate. Vegliate per non cadere in tentazione…». Questo messaggio risuona ancor più universale e profetico, per la tragedia del popolo ucraino martoriato dai “fratelli” russi.

La follia della guerra

È una riflessione appassionata sulla “follia” che ancora contagia l’essere umano e richiama ogni giorno anche la nostra personale e sociale responsabilità: la lotta dell’uomo, dell’umanità intera per la libertà, contro il male dentro e fuori di noi. Un percorso esistenziale che parte dalle lotte e dagli odii che lacerano ancora i Paesi: storie già vissute che, purtroppo, si ripropongono continuamente, mettendo l’uomo contro l’uomo, seminando morte e generando profughi.

La rappresentazione, strutturata sui tempi liturgici della Santa Messa con il richiamo alle struggenti lettere dei condannati a morte della Resistenza, attraversa la drammatica esperienza dell’Europa prima e durante la seconda guerra mondiale: l’ascesa al potere dei dittatori, il grande conflitto, il razzismo e l’eroica, vittoriosa Resistenza che richiama quella angosciosamente attuale del popolo ucraino.

I giovani non conoscono padre Turoldo, né hanno sperimentato guerre e privazioni; questo testo rivolge loro l’inquietante domanda dei sopravvissuti che urla ancora alle coscienze del mondo: «…Figlio mio, divenuto uomo ti chiederai: Com’è potuto accadere?…».

L’impegno alla fedeltà e all’alto insegnamento di padre Turoldo hanno motivato i Confratelli Servi di Maria della Parrocchia di San Carlo e un gruppo di amici a riproporre l’evento, per il suo valore non solo poetico e religioso, ma civile, come una fiaccola di speranza: che possa riflettersi negli occhi impauriti e nei cuori di tutti gli ucraini che oggi tentano di resistere, difendendo la libertà e cercando di salvare il loro Paese, le loro famiglie, le generazioni future di tutta Europa.

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