Fino al 30 giugno nell’Aula Magna dell’Università degli Studi allestita «La via dell’Esychia», mostra di fotografie di Eliana Gagliardoni che racconta i luoghi, le storie e la vita di chi ha fatto questa scelta esistenziale
È stata inaugurata questa mattina, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano (via Festa del Perdono), la mostra «La via dell’Esychia», una raccolta di scatti realizzati da Eliana Gagliardoni che raccontano la vita di chi ha scelto la solitudine e il silenzio.
Si tratta di un progetto realizzato grazie alla Cooperativa In Dialogo – Cultura e Comunicazione, che ha coordinato le attività, che oltre alla mostra prevedono anche una pubblicazione (a cui ha contribuito Arnoldo Mosca Mondadori, scrittore e presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti) e una repository sul sito internet dedicato. L’iniziativa ha avuto il patrocinio e il sostegno di Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Con il Sud e Azione Cattolica di Milano. Alla presenza dell’autrice sono intervenuti la professoressa Marina Benedetti (docente di Storia del Cristianesimo dell’Università degli Studi di Milano), Gianni Borsa (presidente dell’Azione Cattolica Ambrosiana) e Paolo Danuvola (Cooperativa In Dialogo – Cultura e Comunicazione) e hanno partecipato alcuni degli eremiti protagonisti della mostra.
Il senso dell’esposizione (visitabile fino al 30 giugno dalle 8.30 alle 19.30) è quello di far conoscere una realtà di nicchia, ma carica di messaggi per l’attualità, e allo stesso tempo proporre interrogativi e provocazioni rispetto al ritmo della città, a partire da quella milanese e ambrosiana, che per antonomasia è realtà di vita accelerata immersa fra i rumori. La scelta della location non è casuale: l’Università frequentata da tanti giovani nel centro del capoluogo lombardo.
Un punto di riferimento
Oggi gli eremiti rappresentano un punto di riferimento per i tanti visitatori che li raggiungono nei loro eremi. Qui nascono relazioni e scaturiscono momenti di confronto e crescita, occasioni di dialogo e di meditazione: un tesoro per chi torna a casa dopo aver fatto questa esperienza e aver conosciuto queste persone che hanno scelto l’esichia (in greco «immobilità, riposo, quiete, silenzio», «mantenere la calma»).
«Dopo il primo incontro avuto con don Raffaele Busnelli dell’Eremo della Breccia – ha raccontato Eliana Gagliardoni – ho realizzato che tutti coloro che avrei successivamente conosciuto sarebbero stati individui ben lontani dall’ordinarietà, uomini e donne veri, autentici, cristallini; con uno spazio interiore accogliente ancor più vasto e sorprendente di quei bellissimi panorami ammirabili dai loro eremi».
«In una città sempre di corsa, dove la dimensione religiosa diventa minoritaria, proporre un incontro con l’eremita può sembrare una provocazione – è il commento di Paolo Danuvola -. E in parte lo è, perché vorrebbe risvegliare la ricerca di spiritualità che talvolta si affaccia nel cuore e nella mente di molti e proporre una riflessione sul senso della vita. Riflessione tanto più richiesta in un cambio d’epoca, fra ambiente da tutelare e intelligenza artificiale da governare. Una provocazione dove anche il silenzio ha un suono, che ti costringe a indagare nel profondo».
Le immagini
La mostra si propone di rispondere ad alcuni interrogativi: qual è il motivo che spinge alla scelta dell’eremo? Perché persone che conducono vite ordinarie, talvolta in carriera, scelgono di guardare il mondo da una prospettiva insolita? Nella nostra società il silenzio resta un’utopia per pochi o può diventare uno spazio personale del quotidiano per molti? In un tempo di apparenze e di interferenze costanti, come riscoprire il valore di quella interiorità spesso invocata? Nella secolarizzazione con crisi delle religioni c’è ancora spazio per la spiritualità? Oltre che parlarne, quanto risulta utile conoscere e vedere esperienze? Cosa può dire l’esperienza di eremo all’individuo ancora oggi, in un momento in cui dal web ci si sta dirigendo verso l’intelligenza artificiale?
Le 36 immagini ritraggono 12 eremiti in un simbolico viaggio itinerante in Italia:
- Don Raffaele Busnelli Eremo della Breccia – Val Varrone – Alpe Gallino (Lc)
- Suor Mirella Muià Eremo dell’Unità – Santa Maria in Monserrato (Rc)
- Don Cristian Leonardelli Eremo della Valle Benedetta (Li)
- Don Fulvio Calloni Eremo di Capraia – Sillico di Garfagnana (Lu)
- Viviana Maria Rispoli Eremo di Savigno (Bo)
- Fratel Benedetto Eremo di Santa Maria ad Martires – Calomini (Lu)
- Suor Concetta Giordano Eremo di San Martino in Vignale (Lu)
- Suor Federica Cornacchia Eremo di Varano – Fabriano (An)
- Suor Maria Laura Guariento Eremo Myriam – Niardo (Bs)
- Frédéric Vermorel Eremo di Sant’Ilarione – Cauolonia (Rc)
- Antonella Lumini Eremita di città (Fi)
- Suor Paola Biacino Eremo Pra’d Mill – Bagnolo (Cn)