Un San Michele del XVII secolo risale idealmente la “via del marmo” per approdare a Castelletto Sopra Ticino (No): viaggio lungo le strade d’acqua per la Cattedrale, immortalate dal grande Dino Risi
Techbau, società leader nel settore dell’ingegneria e delle costruzioni, con sede a Castelletto Ticino (Novara), ha aderito al progetto Adotta una Statua, l’iniziativa promossa dalla Veneranda Fabbrica per la valorizzazione di alcune sculture che, per ragioni conservative, non possono più essere lasciate in opera sul Duomo di Milano, simbolo della città nel mondo, e per questo motivo sono depositate presso il Cantiere Marmisti, il laboratorio alle porte della città dove nascono le nuove sculture destinate al Monumento e trovano ricovero quelle più fragili.
Il sostegno di Techbau è stato destinato al restauro di un’affascinante scultura raffigurante San Michele e il demonio, risalente al XVII secolo. L’opera ha raggiunto la sede della società, dove rimarrà per un anno, con possibilità di prorogare l’ospitalità. Il San Michele accoglie le persone che transitano nell’atrio dell’azienda, proprio come fanno da sempre le innumerevoli statue del Duomo di Milano: osservano e vegliano silenziosamente i tanti fedeli, cittadini e visitatori che ogni giorno camminano all’ombra della Cattedrale.
Un vero e proprio ritorno alle origini della grande storia del Duomo poiché per la prima volta, una scultura proveniente dalla Cattedrale, il cui marmo è sceso anticamente proprio attraverso la “via d’acqua per Milano”, ne ha risalito idealmente la strada, per essere collocata a Castelletto Ticino, in provincia di Novara, non lontano dalle sponde di quel fiume dove un tempo barconi e chiatte ne solcavano i flutti, trasportando i blocchi di Candoglia con incisa la celeberrima sigla AUF (Ad Usum Fabricae, cioè esenti dal dazio, da cui l’espressione “a ufo”).
“Attraverso il Lago Maggiore e lungo il Ticino e poi, entrando a Tornavento nel Canale di Pavia, e di qui fino a Milano per il Naviglio Grande, scendevano i marmi del Duomo dalla montagna di Candoglia fino alla Darsena di Porta Ticinese. Viaggiavano nella Bassa, avvolti nelle grandi nebbie, che durante una lunga stagione dell’anno fanno di Milano una città di fantasmi”. Sono le parole immortalate dal grande regista Dino Risi nel cortometraggio recentemente ritrovato La fabbrica del Duomo (1949) e che ci riportano a quella suggestiva epopea.
Queste le parole di Fedele Confalonieri, Presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano: «Techbau adotta una statua del Duomo: saluto con molto piacere questa nuova adesione alla campagna di raccolta fondi promossa dalla Veneranda Fabbrica. L’impegno dei privati e delle aziende per il Duomo richiama quello spirito imprenditoriale, civico e di comunità che è molto importante per la Cattedrale. Essa, infatti, è stata costruita con la generosa partecipazione di molti. Cittadini e corporazioni: fu lo sforzo corale del territorio a edificare il Duomo ed è molto significativo che la scelta di Techbau ci riporti alla vicenda dei Navigli e delle vie d’acqua, tanto importanti per la costruzione del Monumento e per lo sviluppo di Milano».
«Per noi è un grande onore collaborare con la storica istituzione della Veneranda Fabbrica del Duomo al progetto “Adotta una statua”: in questo modo, abbiamo avuto la possibilità di contribuire al restauro di un’opera di grande valore, lasciando una testimonianza del nostro impegno nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio artistico». Queste le parole del CEO di Techbau, Andrea Marchiori, da sempre interessato e coinvolto in attività legate all’ambito artistico e culturale.
Sculture come quella adottata da Techbau testimoniano e raccontano la storia del Duomo e degli intrecci con il territorio, “bisbigliando all’orecchio di chi le contempla antiche e segrete storie”, come suggerisce la prosa del poeta e scrittore romantico Heinrich Heine, rimasto folgorato dalla selva di oltre 3.400 statue che popolano la Cattedrale. Da questo presupposto nasce “Adotta una Statua”, iniziativa della Veneranda Fabbrica che, anche grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano, ha come obiettivo principale il recupero di questi pezzi storici, offrendoli ad aziende e privati in temporaneo prestito, a fronte di un contributo finalizzato ai restauri della Cattedrale.
La scultura adottata da Techbau, di dimensioni 138 x 70 x 47 cm., è stata realizzata nel XVII secolo. L’opera, di autore non identificato, ornava un capitello di pilone all’interno del Duomo, precisamente il P66, a ridosso della controfacciata e in prossimità del fianco meridionale della Cattedrale.
L’opera fu rimossa per ragioni conservative dal pilone nel 1966 e da lì portata in Cantiere Marmisti – come si evince dalla documentazione fotografica d’Archivio che la ritrae in loco nel 1967; è poi stata esposta nel Museo del Duomo di Milano in occasione della Mostra Congresso Internazionale sul Duomo del 1968.
Nell’iconografia tradizionale San Michele Arcangelo (dall’ebraico Mīkā’el’ chi come Dio?’) è capo supremo dell’esercito celeste, viene raffigurato protetto da un’armatura, nell’atto di brandire una spada per scendere in battaglia e fronteggiare le forze del male. Questo gruppo scultoreo rappresenta San Michele in abito militare, il volto è ruotato, orientato verso il basso ad osservare con disprezzo il demonio ai suoi piedi, del quale colpiscono le mostruose fattezze.