Lecco, Calolziocorte e Mandello ospitano un Festival dedicato all’Alighieri articolato in spettacoli, concerti, conferenze, film, teatro per adulti e per ragazzi

Dante e il suo poema_Domenico di Michelino

«Nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321 muore a Ravenna Dante Alighieri. A 700 anni da quella data celebriamo il poeta, un uomo di lettere che ha saputo indagare e raccontare la condizione umana nella sua essenza». Queste le parole e il ricordo con cui gli organizzatori del Dante Festival Lecco (da giovedì 9 a lunedì 20 settembre) aprono il racconto delle giornate dedicate al Poeta. La città del Manzoni celebra il grande poeta fiorentino con una manifestazione che toccherà diversi aspetti della cultura universalistica del Medioevo di cui Dante è stato grande interprete.

Così, come in quella cultura si mescolano cielo e terra, sacro e profano, serio e comico, gli incontri che si terranno a Lecco, Mandello, Calolziocorte, faranno convivere molteplici temi, forme d’arte, modalità espressive, per evidenziare molteplici suggestioni di quell’universo che si rivela essere attuale in ogni epoca. Spettacoli, concerti, conferenze, film, teatro per adulti e per ragazzi creeranno quindi un percorso multidisciplinare, al fine di unire riflessione critica, progettualità scientifica e creatività.

Un festival immaginato e creato da tre personalità che operano in diversi ambiti della cultura: Ancilla Oggioni, attrice e regista formatasi alla prestigiosa Paolo Grassi, che del Dante Festival Lecco è la direttrice artistica; Gerolamo Fazzini, giornalista, scrittore, editorialista per Avvenire Angelo Rusconi, musicologo, presidente di Res Musica, associazione attiva sul territorio e caratterizzata dalla collaborazione con realtà locali e nazionali.

Una manifestazione che si propone di veicolare Dante e la sua opera a pubblici vari, in forme differenziate, nella convinzione che la sua eredità sia un patrimonio da comunicare a tutti, poiché Dante è appunto «un giovane di 700 anni». Un percorso che attraversa luoghi culturali della città manzoniana e si sposta in siti storici di comuni limitrofi nell’ intento di collocare l’opera dantesca e le creazioni artistiche in spazi che ne esaltino le caratteristiche.

Il programma vedrà la presenza di personalità e realtà del mondo culturale, accademico e artistico con eccellenze di livello internazionale che sono garanzia di un’adeguata coniugazione fra qualità scientifica e capacità comunicativa. Non mancano proposte create ad hoc per il festival e collegamenti con personaggi legati al territorio quali Manzoni e Stoppani.

Il Dante Festival vivrà il suo momento inaugurale con la conversazione letteraria tra Franco Nembrini e Gerolamo Fazzini dal titolo «L’Alighieri. 700 anni e sembra ieri». L’incontro, che richiama il leitmotiv dell’intera rassegna, sottolinea la formidabile, e a prima vista inspiegabile, attualità di un poeta e uomo di cultura così lontano nel tempo, eppure così vicino a molte questioni che segnano l’oggi, in primis il ruolo dell’uomo nella storia e il senso della vita. Nembrini è tra gli autori che più hanno contribuito negli ultimi anni alla riscoperta di Dante presso il vasto pubblico, chiamato a parlare di educazione e di Dante in tutta Italia e all’estero. Recentemente ha pubblicato Paradiso, ultimo dei tre volumi di una nuova Divina Commedia commentata dall’autore e illustrata da Gabriele Dell’Otto con la prefazione di Alessandro D’Avenia (giovedì 9 settembre, ore 21, Cenacolo Francescano, Piazza Cappuccini, Lecco)

«Io mi dilettava di guardare», confessa Dante nel X Canto del Purgatorio. L’attore e regista Franco Palmieri accompagna il pubblico a guardare, a «curiosare dietro le quinte della Commedia», a incontrare i personaggi, immaginare luoghi, abbandonarsi a visioni: Dante Cabaret – Dietro le quinte della Commedia è una pièce dal tono ironico e umoristico, ma soprattutto poetico, che commenta, racconta, interpreta alcuni brani scelti dalle tre cantiche. Palmieri riporta nel Cabaret la sua passione e profonda conoscenza dell’opera dantesca. È del 2016 il libro Incantati dalla commedia che raccoglie anni di riflessioni condivise con lettori della Commedia, incontrati nelle strade e nelle piazze di Firenze e di altre città. Palmieri ha collaborato con Giovanni Testori ed Ermanno Olmi, ha firmato regie internazionali, diretto per anni il Teatro dell’Arca di Genova, unico teatro in Italia creato in un carcere e aperto al pubblico (venerdì 10 settembre, ore 18.30, Spazio espositivo Politeccnico, Via Previati). Dopo lo spettacolo, una ghiotta occasione per il pubblico sarà l’incontro con l’artista presso il Bistrot del PolEATecnico.

Ancora teatro, questa volta dedicato al pubblico dei più giovani (a partire dagli 11 anni) con lo spettacolo musicale La voce di Beatrice. Come sarebbe stata? O addirittura sarebbe nata la Commedia senza Beatrice? Debora Mancini, attrice, dà voce alla musa del Poeta che, camminando tra gli scaffali di una biblioteca, cerca “il suo Dante” e racconta la storia di un amore oltre la morte dal suo punto di vista.  In scena il polistrumentista Daniele Longo con le musiche composte da Enrico Ernst (sabato 11 settembre, ore 16.30, Cenacolo Francescano, Piazza Cappuccini, Lecco).

Quale musica può essere risuonata nella mente di Dante, a quali repertori poteva riferirsi quando ricreava suggestioni musicali nei versi della Commedia, o quando parlava di musica? Se lo sono chiesti Claudia e Lidia Caffagni, Elisabetta de Mircovich, Matteo Zenatti ovvero laReverdie, uno dei più celebri gruppi al mondo di musica medievale, nel creare La musica al tempo di Dante, concerto per voci e strumenti che attraversa generi musicali e temi cari al Poeta. A introdurre il concerto sarà Angelo Rusconi (sabato 11 settembre, ore 21, Villa Manzoni, Via Don Guanella, 1). Prima del concerto, grazie alla collaborazione con il Si.M.U.L., Barbara Cattaneo e Mauro Rossetto presentano Il logo svelato. Tre ritratti a Villa Manzoni: il ritratto di Dante conservato presso i Musei Civici utilizzato come immagine del festival, e due ritratti di Petrarca e di Manzoni a comporre un’ideale triade della lingua italiana. (ore 20.30).

Il Chiostro antico della Canonica di San Nicolò ospiterà uno spettacolo su testi scelti della Vita Nova intrecciati con musiche dell’epoca: un percorso poetico e musicale incentrato sull’incontro di Dante con Beatrice e sull’itinerario interiore segnato dalla morte della donna, che sarà poi trasfigurata nei versi della Commedia. Protagonista è l’attrice Ancilla Oggioni, accompagnata dal canto e dalla viella di Elisabetta de Mircovich, che suonerà inoltre la symphonia e le campane medievali, in un continuo dialogo con la recitazione (domenica 12 settembre, ore 18, Chiostro della Canonica di San Nicolò)

Anche il pubblico del Dante Festival avrà la magica sensazione di immergersi nel cielo visibile del Purgatorio grazie al viaggio nel tempo realizzato da Loris Lazzati, studioso di astronomia e appassionato lettore di Dante. Lazzati ha creato una modalità suggestiva per avvicinarsi all’astronomia dantesca coinvolgendo contemporaneamente emotività e spirito analitico: In viaggio con Dante: i paesaggi celesti del Purgatorio è la proiezione-conferenza che si terrà al Civico Planetario di Lecco in collaborazione con il Gruppo Astrofili Deep Space Lecco (lunedì 13 settembre, ore 21 e 22.30, Planetario, Corso Matteotti, 32)

«Le analogie tra il Liber (Liber Scalae, opera araba ispirata alla leggenda dell’ascensione di Maometto, ndr) e la Divina Commedia sono tali e tante ormai da consentirci di affermare con certezza che l’ascensione del Profeta, ritessuta e rinarrata attraverso una serie di successivi racconti, sia uno dei fondamenti – il più profondo forse – del più grande poema del medioevo occidentale». È questo l’assunto della conferenza Dante e l’Islam di Franco Cardini, ordinario di Storia Medievale presso l’Università di Firenze, specialista, tra l’altro, di rapporti tra la cristianità e l’Islam. Non solo quindi, sostiene Cardini, le ormai riconosciute fonti cristiane e precristiane, non solo l’Eneide di Virgilio, ma anche testi di ascendenza islamica possono aver influito sull’opera di Dante. La serata, condotta da Gerolamo Fazzini, è realizzata in collaborazione con il Liceo Classico “A. Manzoni” di Lecco (martedì 14 settembre, ore 21, Auditorium Casa dell’Economia, Via Tonale, 30)

È una perla del cinema muto, uno tra i primi kolossal ad effetti speciali, il film L’Inferno girato nel 1911 da Giuseppe Berardi e Arturo Busnengo per raccontare «quanto di vero interesse si possa proiettare al pubblico» della cantica dantesca. Grazie all’intervento del direttore artistico e regista Ettore Pasculli, la pellicola, rimasta per anni negli archivi della Filmoteca Vaticana, è stata restaurata e presentata alla Biennale del Cinema di Venezia già nel 2004. Con l’autorevole commento del regista saranno proiettate inoltre alcune parti di un altro film girato sempre nel 1911 proprio nella città manzoniana. La presentazione, dal titolo dall’attrattivo titolo I due “Inferni”che sconvolsero il mondo (del cinema) è a cura di FAI-Delegazione di Lecco, in collaborazione con la Provincia di Lecco (giovedì 16 settembre, ore 21, Sala Ticozzi, Via Ongania, 4).

Che cosa hanno in comune Dante, Manzoni e Stoppani? Le montagne di Lecco, risponde il professor Stefano Motta. Una provocazione letteraria (Dante, infatti, non parla mai esplicitamente della nostra città), un incontro geografico oltre il tempo, una conversazione che promette di essere curiosa e interessante quella che il saggista, romanziere, originale studioso del mondo manzoniano proporrà al Dante Festival Lecco (venerdì 17 settembre, ore 21, Palazzo del Commercio, Piazza Garibaldi, 4)

Con il canto, e in particolare i canti gregoriani, il Festival si sposta nei comuni di Calolziocorte e Mandello del Lario. Il Santuario di Santa Maria del Lavello di medievale memoria, ospiterà Amor Domini. La misericordia in Dante e nel canto gregoriano, concerto dell’Ensemble More Antiquo diretto da Giovanni Conti. Il programma è incentrato sul tema della misericordia che, richiesta in gioventù alla donna amata, trova nella Commedia un compimento in Maria. Le arcane melodie gregoriane sono valorizzate con suggestive mises en espace (sabato 18 settembre, ore 21, Santa Maria del Lavello, Calolziocorte)

Sarà invece la chiesa di San Giorgio con i suoi magnifici affreschi ad accogliere i Cantori Gregoriani, uno dei gruppi più rinomati a livello internazionale nell’interpretazione del canto gregoriano. Fondatore e direttore è Fulvio Rampi, che al festival propone Il sacro suono. Il canto gregoriano nella Commedia, mettendo in relazione i brani musicali con l’Apocalisse dipinto sulle pareti della chiesa (domenica 19 settembre, ore 17, Chiesa di San Giorgio, Mandello del Lario).

A concludere le giornate del festival l’astrofisico Sperello Alighieri, discendente diretto del Poeta, che afferma: la passione per l’astronomia è tra le pochissime cose che condivido con lui, oltre al cognome”. Nella conferenza dal titolo La cosmografia dantesca tra antico e moderno, il celebre scienziato mostrerà con esempi come Dante si trovasse a metà tra le credenze antiche e le conoscenze moderne. L’incontro è organizzato dal Gruppo Astrofili Deep Space di Lecco (lunedì 20 settembre, ore 21 e 22.30, Planetario, Corso Matteotti, 32)

E infine Vi racconto Dante. Negli ultimi giorni di settembre torna Franco Nembrini per parlare agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Con lui Luigi Garlando, firma di punta del giornalismo sportivo, autore di vari libri per ragazzi, autentici best seller, tra i quali Vai all’Inferno, Dante!.

La realizzazione del Dante Festival Lecco è stata resa possibile grazie alla collaborazione con istituzioni quali il Comune e la Provincia di Lecco, il Comune di Mandello, e con realtà culturali e sociali del territorio quali Fai – Delegazione di Lecco, il Liceo Classico “A.Manzoni” di Lecco, il Gruppo Deep Space. Infine va sottolineato l’apporto di numerosi soggetti economici e imprenditori della zona : Cif Lecco, Bcc Valsassina, Kometa, Rotary Club Lecco Le Grigne, Acli Lecco, Trattoria Il Portico

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