A cinquant’anni dalla morte tavola rotonda a Palazzo Marino promossa da Itl/In Dialogo, in collaborazione con Ucsi-Lombardia, Associazione Robert F. Kennedy Human Rights-Italia e Presidenza del Consiglio Comunale di Milano
A cinquant’anni dal suo assassinio (4 giugno 1968), le parole di di Robert F. Kennedy risuonano quasi “profetiche”. Diritti e doveri dell’uomo; il ruolo dei giovani nel cambiamento della società; le cose da cambiare per costruire un mondo più giusto e soprattutto in pace; le sfide per preservare l’ambiente e consegnarlo integro alle nuove generazioni: ciascuno di questi temi traspare con forza inaudita dai testi di Bob, rappresentando utili segnavia per districarsi nella nostra complicata attualità.
Rileggerli alla luce delle emergenze dei nostri giorni è quanto hanno inteso fare Mauro Colombo e Alberto Mattioli, che nel libro edito da In Dialogo Parola di Bob. Le “profezie” di Robert F. Kennedy rilette e commentate dai protagonisti del nostro tempo hanno affidato il commento dei discorsi del politico americano ad autorevoli studiosi, uomini e donne di legge, esponenti del mondo accademico e culturale.
Delle provocazioni contenute nel pensiero e nell’azione politica di Bob Kennedy si è parlato nella tavola rotonda promossa dall’editore Itl/In Dialogo, in collaborazione con Unione Cattolica della Stampa italiana-Lombardia, Associazione Robert F. Kennedy Human Rights-Italia e Presidenza del Consiglio Comunale di Milano, svoltasi lunedì 7 maggio a Milano, presso la Sala Alessi di Palazzo Marino, dal titolo «Le sfide dell’ordine mondiale alla luce delle “profezie” di Bob Kennedy».
Dopo i saluti del presidente del Consiglio comunale di Milano Lamberto Bertolé, del presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia Alessandro Galimberti e del consigliere nazionale dell’Ucsi Pino Nardi, e l’intervento dei due curatori del volume, hanno preso la parola Livia Pomodoro (magistrato, già presidente del Tribunale di Milano), Piero Bassetti (presidente di Globus et Locus), Marco Tarquinio (direttore di Avvenire), Nando dalla Chiesa (sociologo, docente presso UniMi) e Venanzio Postiglione (vicedirettore del Corriere della Sera).
Il convegno è stato riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti e dava diritto a crediti formativi.