Ugo Pavanello, presidente del Museo Diocesano, fa il punto dell’iniziativa che, durante l’estate, con la collaborazione della Fom ha portato oltre 1300 giovanissimi di una ventina di oratori a contatto con le opere d’arte esposte nella struttura
di Annamaria BRACCINI
«Direi che al di là dei numeri, comunque significativi e che parlano di una ventina di oratori partecipanti con oltre 1300 ragazzi presenti, l’iniziativa che abbiamo promosso in collaborazione con la Fondazione degli Oratori Milanesi, ha rivestito particolare interesse». Tiene a sottolinearlo il presidente della Fondazione Sant’Ambrogio Ugo Pavanello, riflettendo su ciò che nelle ultime settimane si è realizzato al MuDi.
Tra le austere sale, popolate da capolavori dell’arte sacra e da splendidi reperti della storia ambrosiana, si potevano incontrare nutriti gruppi di ragazzini di vari oratori, seduti per terra, attenti ad ascoltare spiegazioni su come la bellezza sia capace di raccontare la fede. Niente di noioso, anzi: infatti, poi, seduti all’aria aperta, sotto i chiostri, erano anche i più piccoli a fare a gara nel comporre un mosaico di piccoli pezzetti di carta colorati che rappresentava la tradizionale effigie di Sant’Ambrogio. Sì, perché il “viaggio” – tema dell’Oratorio estivo ambrosiano 2016 – è passato anche attraverso la conoscenza di grandi Basiliche come Sant’Ambrogio, Sant’Eustorgio e San Lorenzo e, appunto, del Diocesano.
«Trasformare queste mezze giornate al Museo in una vera e propria scoperta dell’arte, offrendo un’alternativa alle normali attività di gioco e di svago, è stata un’idea vincente – aggiunge Pavanello -. Abbiamo registrato la soddisfazione dei giovani, anzitutto, ma anche degli educatori e crediamo che questa scelta, sempre in collaborazione con la Fom, vada ripetuta anche il prossimo anno».