Il Cardinale Dionigi Tettamanzi ha aperto i lavori in Cattolica sulla figura dell’economista beato. Domani atteso il Ministro alla Cultura Lorenzo Ornaghi

Giuseppe Toniolo

Un saluto entusiasta e commosso quello del Cardinale Dionigi Tettamanzi, presidente dell’Istituto Toniolo (promotore con l’archivio “Mario Romani” del convegno che da oggi a venerdì si svolge all’Università Cattolica di Milano), che ha aperto i lavori della tre giorni di riflessione e approfondimento sulla figura di un uomo proposto dalla Chiesa come esempio di santità laicale. “Egli è un raffinato intellettuale europeo.– così ne ha parlato Tettamanzi – Dunque un pensiero, il suo che gli permette di inserirsi nel dibattito sull’economia capitalistica sviluppatosi tra fine ottocento e inizio novecento affrontando nel contempo il problema delle origini dell’Europa moderna. E questo con un vantaggio per il cattolicesimo italiano di allora: quello di uscire dalle secche del provincialismo per inserirsi al più alto livello nel dibattito europeo”.

Una concezione estremamente moderna se pur scaturita dalla situazione storica del tempo, per tanti versi però comparabile all’attuale crisi italiana, europea e mondiale. Il Cardinale, già Arcivescovo di Milano, ricorda che il pensiero di Toniolo nasce in un’epoca travagliata: “Siamo negli anni in cui la questione operaia esplode in tutta la sua drammaticità, provocando ingiustizie sociali, diseguaglianze economiche, in cui il Toniolo legge il disastro dei comportamenti speculativi e di un’economia che non ha regole e vi oppone il richiamo forte e costante ai valori morali”. Qui emerge il concetto che ha dato il titolo all’evento “L’uomo come fine”, per risolvere i problemi economici e sociali cambiando i comportamenti morali, ma soprattutto la concezione stessa di uomo. Infine il Card. Tettamanzi ha ricordato l’importanza data dal Toniolo alla formazione e alla conoscenza oltre alla sua religiosità, viva e continua, che ha dettato la sua “risposta alla chiamata di Dio alla santità”.

“Questo convegno- ha spiegato Aldo Carera, direttore dell’Archivio “Mario Romani” organizzatore del convegno – rientra in un filone di studi iniziato dall’Archivio Romani nel 1968 seguendo un metodo che vuole partire dalle fonti e dalla ricerca di nuove sorgenti di conoscenza su figure come il Toniolo. Un uomo, un economista, un beato che merita sicuramente molto di più, in termini di studio e analisi del pensiero, e della visione estremamente moderna”. A completamento della prima giornata il convegno è stato arricchito dalle interessanti relazioni dello storico Agostino Giovagnoli che ha inquadrato la figura del beato nell’epoca in cui ha vissuto e nel movimento cattolico; seguito dall’apporto autorevole di Paolo Pecorari, il più insigne studioso della vita e missione di Giuseppe Toniolo, il più approfondito conoscitore delle sue riflessioni di uomo, economista e credente. Un intervento al quale si è riallacciato Pier Luigi Porta, professore di economia e accreditato studioso di teorie economiche che ha consentito di accostare due visioni e prospettive diverse per una migliore comprensione della valenza della figura del Toniolo e delle sue teorie. In conclusione di giornata la relazione di Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e profondo conoscitore e postulatore della causa di beatificazione  che ha ripreso i temi della spiritualità e della cultura del Toniolo puntando l’attenzione sulla sua esperienza di uomo e studioso inserita in un progetto di vita sempre orientato dalla fede.

Domani, dalle ore 9.00, il dibattito continua con l’intervento, tra gli altri, del Ministro alla cultura Lorenzo Ornaghi; la relazione di Alberto Cova su lavoro e capitale nel pensiero del beato e di Savina Raynaud che esporrà carteggi inediti sulla vita privata di Toniolo.

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