Sul numero di agosto-settembre del mensile di strada alcune testimonianze sul dopo-terremoto nell’Italia centrale
A un anno dal sisma che ha colpito l’Italia centrale, tra la burocrazia che frena la rinascita e gli interventi della Caritas a sostegno della popolazione e delle piccole imprese, sul numero di agosto-settembre del mensile di strada Scarp de’ tenis sono raccolte alcune testimonianze.
«L’economia di questo territorio – ragiona don Andrea La Regina, responsabile di Caritas italiana per i macro-progetti dopo il terremoto – si reggeva su un equilibrio delicato dato da un mix di agricoltura e allevamento, industria di trasformazione, turismo fatto in buona parte da villeggianti che avevano qui la seconda casa. Ora questo contesto, già in parte compromesso dalla crisi, non c’è più. Se vogliamo garantire un futuro a queste terre, dobbiamo aiutarle a trovare una nuova vocazione. Certamente la ricostruzione è obbligatoria. Ma dobbiamo far ripartire anche le attività. Per questo prima dei mattoni, servono idee nuove. Altrimenti avremo forse le case, ma non gli abitanti che ci andranno a vivere».
Intanto, i sindaci lamentano procedure farraginose, il 92% delle macerie non è stato ancora rimosso e su 3.620 prefabbricati richiesti ne sono stati consegnati appena 296 (l’8%).
Edito da cooperativa Oltre, soggetto editoriale promosso da Caritas ambrosiana, Scarp de’ tenis si acquista fuori da alcune chiese della Diocesi o in questi punti fissi a Milano: piazza Cadorna (Ferrovie Nord), piazza Fontana (Curia), corso di Porta Vittoria (sede Cgil), piazza San Babila. I venditori sono riconoscibili per la pettorina rossa. Per loro vendere il giornale significa lavorare, non fare accattonaggio.
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