Alla tre-giorni romana, che sabato 7 culminerà nell’udienza in Sala Clementina, anche 80 rappresentanti delle sale della comunità ambrosiane
di Gabriele
LINGIARDI
Per festeggiare i 70 anni dalla fondazione dell’Acec, l’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (18 maggio 1949), dal 6 all’8 dicembre i rappresentanti e i volontari delle oltre 800 sale diffuse sul territorio si ritroveranno a Roma per una tre giorni di eventi, formazione e workshop (con ospiti speciali, importanti anteprime cinematografiche e visita agli studi di Cinecittà).
Cuore dei festeggiamenti sarà, il 7 dicembre, l’udienza privata dal Santo Padre, che incontrerà i rappresentanti delle sale della comunità e gli operatori cattolici nell’audiovisivo. È la prima volta che papa Francesco incontra gli operatori delle sale: per questo motivo l’incontro si configura come un evento unico e di grandissima importanza storica. Le riflessioni che verranno pronunciate nella Sala Clementina sono estremamente attese, in un momento in cui la forte presenza dei media nella quotidianità costringe a ripensare l’uso degli strumenti mediatici affinché siano sempre indirizzati al bene.
L’Acec della Diocesi di Milano sarà presente con ben 80 persone, accompagnate da don Gianluca Bernardini (referente cinema-teatro-centri culturali della Diocesi), a testimoniare il forte e importante radicamento sul territorio. I quasi 100 esercizi all’interno della Diocesi sono infatti diffusi capillarmente e richiamano ogni anno migliaia di volontari.
Quella dell’Acec è una storia antica, che ha origine in un periodo di forte cambiamento per l’Italia. Nel 1949, con il conflitto mondiale alle spalle, la popolazione si apprestava a ricostruire edifici e strade e a rinsaldare una nuova cultura comune. In questo contesto emerse, in ambito cattolico, la volontà di riunire, promuovere e tutelare le sale cinematografiche dipendenti dall’autorità ecclesiastica. Il 18 maggio 1949 venne quindi fondata l’Acec su sollecitazione della Vigilanti Cura, l’enciclica di Pio XI dedicata al cinema (29 giugno 1936).
Oggi le sale sono strutture polivalenti, adibite alle proiezioni cinematografiche, ma anche a spettacoli teatrali e conferenze: luoghi di incontro aperti al cittadino e legati alla missione pastorale ed evangelica delle parrocchie. Da settant’anni le sale della comunità svolgono, grazie all’associazione, il prezioso compito di presidio culturale e sociale nelle periferie urbane e nei piccoli e piccolissimi centri d’Italia, oltre che nelle grandi città. Un compleanno importante per un’esperienza da supportare e vivere con passione. Una visione che nasce nel passato, ma che, ancora oggi, si dimostra di straordinaria attualità.