Il numero in distribuzione contiene un dossier dedicato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) quale strumento per accedere agli aiuti finanziari messi a disposizione dall’Unione Europea con il programma Next Generation EU.

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Nuvole plumbee viaggiano velocemente sopra le teste degli esseri umani. Dopo il Covid la guerra. Per questo il primo numero di Munera 2022 si apre con una presa di posizione della rivista che si associa ai molti appelli alla pace e al senso di responsabilità indispensabili in questa ora buia della nostra storia.

Il numero contiene un dossier dedicato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) quale strumento per accedere agli aiuti finanziari messi a disposizione dall’Unione Europea con il programma Next Generation EU.

I duecentocinquanta miliardi di euro destinati alle istituzioni italiane per finanziare e realizzare opere in settori strategici e riforme sono la risorsa che si auspica possa sostenere la transizione verso un futuro sostenibile a livello sociale, economico e ambientale. Nell’editoriale del numero 1/2022 di Munera si citano le sei missioni che costituiscono la difficile sfida che il PNRR si pone: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. È il momento della verità e della scelta: in quale mondo vogliamo vivere e quale ruolo vogliamo giocare?

Parte da queste missioni il primo articolo del Dossier: Edoardo Ongaro, professore di Public Management presso la Open University del Regno Unito, parla della riforma della pubblica amministrazione in vista di un’attuazione che in Italia è sempre stata problematica.

Su questa linea prosegue l’intervento di Giuseppe Tropea, professore di Diritto amministrativo presso l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, che propone un intervento sulla “governamentalità neoliberale” rispetto al PNRR e introduce il tema delle riforme relativamente alla giustizia e alla competitività.

“Salute e sanità dopo la pandemia” è il tema trattato da Mariapia Garavaglia, già ministro della Sanità e presidente della Croce Rossa Italiana. Si sottolinea l’importanza di realizzare una rete che colleghi gli ospedali con i servizi territoriali e domiciliari a seconda dei bisogni dei cittadini, siano essi autosufficienti, cronici o non autosufficienti, e che operi sulla prevenzione.

Al tema delle politiche per l’energia e l’apertura alle Comunità energetiche, tanto più attuale in questo preciso momento, è dedicato il saggio di Roberto De Lotto e Elisabetta Maria Venco, rispettivamente professore e ricercatrice di Tecnica e pianificazione urbanistica presso l’Università di Pavia, e Calogero Miccichè, docente di Diritto amministrativo e diritto ambientale presso l’Università Cattolica.

In ambito giuridico Lucia Maldonado, studiosa di Diritto penale all’Università Cattolica, è intervenuta sul sistema penale e sugli errori che ne minano l’efficienza e ha proposto di lavorare lungo tre direttrici: il taglio dei tempi, il rafforzamento dell’apparato di personale e strutture e la spinta verso il processo dibattimentale solo per poche e selezionate notizie di reato.

Adriano Giannola, professore di Economia all’Università di Napoli Federico II, mette a tema il divario tra nord e sud dell’Italia, che va ad aggiungersi a quello che si sta ampliando sempre più tra nord e sud Europa. L’invito al nostro Paese è a invertire la rotta e a riprendere il nostro ruolo di fondatori dell’Unione Europea.

Al Dossier sul PNRR segue l’inserto iconografico di Maria Cristina Pugliesi “Kairos – Studi per Il massimo necessario (2020)”.

Gli ultimi due contributi del numero 1/2022 sono di Paolo Branca, professore di Lingua e letteratura araba all’Università Cattolica, sui rapporti tra vita e morte, speranza e fede, e di Antonella Bastone, docente presso le Università di Torino, del Piemonte Orientale e di Genova, sul contributo delle neuroscienze alla pedagogia.

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