In occasione dell'anniversario della nascita del Cardinale, il sito della Fondazione a lui intitolata inaugura una sezione con strumenti per insegnanti, studenti ed educatori È strutturata in sei grandi aree tematiche e articolata in percorsi didattici dedicati ai giovani
di Stefania
CECCHETTI
Diceva il cardinale Martini che educare è come seminare: «Il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto». Hanno dato invece frutto le sue parole, che a nove anni dalla sua morte continuano a risuonare nella mente e nel cuore di moltissime persone. A custodire la memoria e le parole di Carlo Maria Martini c’è la Fondazione omonima, nata con il duplice compito di custodire un archivio con tutti i documenti del Cardinale, rendendoli disponibili online, e di pubblicarne l’opera omnia.
Ora, però, la Fondazione apre un nuovo fronte, che guarda al mondo della scuola e dell’educazione. Da oggi, 15 febbraio, data in cui ricorre il compleanno del cardinale Martini, è infatti online la nuova Area Educational del sito della Fondazione. La presenta padre Nicola Bordogna, gesuita, membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Martini, insegnante di religione e responsabile della pastorale scolastica presso l’Istituto Leone XIII di Milano: «Mi occupo di attività di pastorale e di animazione spirituale in tutti i plessi del nostro Istituto, dalle elementari fino al liceo», spiega.
È da questo punto di osservazione interno alla scuola che padre Bordogna parla delle motivazioni che hanno spinto la Fondazione a dedicare una sezione del sito esplicitamente alla dimensione educativa: «L’idea nasce dal desiderio di promuovere e diffondere il pensiero del cardinale Martini anche negli ambienti educativi, facendo tesoro dell’esperienza dell’anno appena trascorso, nonostante tutto preziosa perché ci ha insegnato come la Rete possa diventare uno strumento molto utile, laddove la distanza si fa sentire», spiega. E prosegue: «La sezione è articolata in sei aree, che vogliono ripercorrere l’itinerario e le dimensioni più caratteristiche dell’episcopato martiniano, che è un po’ lo stesso scopo che si prefigge il piano dell’opera omnia: la prima è la cittadinanza, poi dialogo, giustizia, solidarietà e carità, sostenibilità, etica e bioetica». Perché partire proprio dalla cittadinanza? «Per dare seguito – spiega padre Bordogna – all’interesse che la scuola ha recentemente dimostrato verso questa disciplina, facendone da quest’anno materia curricolare, da declinare secondo la prospettiva di tutte le altre materie».
Ogni area si articolerà in tre fasi: «Un primo momento – prosegue Bordogna – per suscitare domande, incuriosire, muovere qualcosa nel cuore dei ragazzi. Potrà essere un video, o qualcos’altro, sempre però vicino al sentire dei giovani. Ci sarà poi un secondo momento più dedicato a un apprendimento organizzato attraverso materiali martiniani, audio e video che costituiscono il patrimonio della Fondazione. Infine, un terzo momento per fornire tutti gli strumenti per attuare un percorso di apprendimento. È quello che nel gergo dei professionisti dell’istruzione si chiama “compito di realtà”, un percorso, cioè, volto a sviluppare competenze per il mondo di oggi».
Per com’è strutturata, l’ Area Educational si rivolge in prima battuta alla realtà delle scuole superiori, insegnanti e studenti, ma vuol essere uno strumento anche per i giovani universitari e per gli educatori di ambiti non propriamente scolastici, come il mondo scout e l’Azione cattolica.
Secondo Maria Grazia Tanara, responsabile della Segreteria della Fondazione, la nuova sezione del sito vuole assumere in pieno lo stile del cardinale Martini: «Partire dalle domande dei giovani, dai loro bisogni, proprio come faceva lui. È in questo modo che possiamo portare l’eredità di Martini, che la Fondazione custodisce, a chi, come i giovani, non ha potuto conoscerlo. Lo stile e il metodo di Martini possono essere una grande fonte di ispirazione per le giovani generazioni nell’affrontare le sfide dell’oggi e del futuro».
Anche nell’affrontare la sfida più difficile, quello della scoperta di sé stessi: «Cos’ha da dire Martini ai giovani di oggi? Il Cardinale non faceva differenza tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti – ricorda Bordogna -. Il suo invito a capire l’importanza di un serio lavoro di riflessione e approfondimento sul proprio vissuto, alla luce della Parola che viene fornita da un Altro con la “A” maiuscola, è in grado di dare un senso alla vita».