Alla Casa Manzoni a Milano un incontro su questo maestro dell’arte incisoria del XIX secolo, cugino del compositore Gioacchino Rossini, al quale è dedicata una mostra al museo M.a.x di Chiasso.

Luigi Rossini

In occasione della mostra in corso presso il M.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) intitolata Luigi Rossini (1790–1857) incisore Il viaggio segreto (8 febbraio – 4 maggio 2014), venerdì 4 aprile alle ore 18.00 presso il Centro Nazionale Studi Manzoniani (Casa del Manzoni –  Via Morone 1, 20121 Milano) si terrà un incontro di approfondimento tematico aperto al pubblico a cui parteciperanno:

Pierluigi Panza, redattore della pagina culturale del Corriere della Sera e studioso di Piranesi: “L’incisione delle rovine e l’imago urbis”. Raffronto critico fra il maestro Giovan Battista Piranesi e Luigi Rossini incisore

Raffaella Castagnola, professore titolare all’Università di Zurigo e responsabile delle pagine culturali del Corriere del Ticino: Le pagine autobiografiche di Luigi Rossini

Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice m.a.x. museoe co-curatrice della mostra:Luigi Rossini architetto e incisore, le sue “imprese editoriali.

 

La mostra proposta dal museo M.a.x. di Chiasso per la prima volta approfondisce il percorso artistico e biografico di Luigi Rossini (1790-1857), maestro dell’arte incisoria e riconosciuto dalla critica come l’ultimo grande illustratore delle meraviglie di Roma e Pompei dopo Giuseppe Vasi e Giovanni Battista Piranesi, prima dell’avvento della fotografia.

Cugino del compositore Gioachino, amico e collega dello scultore Adamo Tadolini, Rossini collaborò per tutta la vita con Bartolomeo Pinelli, beneficiando della stima e della protezione di Antonio Canova e Vincenzo Camuccini.

Per la prima volta vengono presentati suggestivi e inediti disegni acquerellati eseguiti in preparazione dei “rami” per effettuare l’incisione all’acquaforte, affiancati alle corrispondenti matrici e quindi alla stampa realizzata, in una ricostruzione del processo creativo che permette al visitatore di cogliere il passaggio dal disegno all’incisione e, di conseguenza, di verificare le scelte operate da Luigi Rossini – nel momento della composizione, infatti, Rossini decide di modificare, omettere o aggiungere alcuni elementi che non lo soddisfano per ottenere un effetto di grande suggestione scenografica.

A cura di Maria Antonella Fusco, Direttrice dell’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma – Ministero italiano dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – e di Nicoletta Ossanna Cavadini, Direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina di Chiasso, l’esposizione presenta un’ampia selezione della produzione di Rossini, proveniente da istituzioni pubbliche, collezioni private e dalla famiglia: gli inediti disegni acquerellati preparatori delle incisioni, rare matrici in rame, stampe di ottima tiratura, disegni di studio dall’antico, schizzi, lettere e appunti di viaggio. Sarà presente anche una sezione libraria contenente i preziosi “in folio” rilegati in pelle e la collezione di gemme antiche e modelli di Rossini.

I preziosi “rami” che si possono ammirare provengono dalla ricca collezione dell’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, una delle tre principali raccolte pubbliche di matrici al mondo – rami che sono stati resi idonei con interventi di restauro dal Laboratorio diagnostico dell’Istituto Nazionale per la Grafica appositamente per l’esposizione al m.a.x. museo. Le rare incisioni arrivano, invece, dalla Collezione Lanciani presso la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma e dalla Civica Raccolta di Stampe “Achille Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano.

È un viaggio finora non meglio noto quello di Rossini che, grazie alla ricerca svolta, svela “segrete” passioni per l’arte e l’archeologia, disavventure personali e grandi riconoscimenti accademici. Roma e Pompei sono illustrate in maniera inedita attraverso i loro monumenti e le scoperte più significative dell’epoca, temi imprescindibili per il conoscitore e viaggiatore erudito che fu Luigi Rossini. Un vero e proprio itinerario il suo, quindi, caratterizzato dall’approccio senz’altro innovativo della tecnica e della rappresentazione all’acquaforte rafforzata a bulino e puntasecca di un mondo in rapida trasformazione.

L’esposizione ha, pertanto, l’obiettivo di focalizzare la produzione grafica e incisoria di Rossini dal riferimento neoclassico della cultura dell’antico all’apertura verso le prime espressioni del Romanticismo e del Pittoresco lette attraverso una copiosa produzione che va dalla Raccolta delle antichità romane, alle Antichità di Pompei, agli Archi trionfali, ai Sette colli di Roma antica e moderna, alla Scenografia di Roma moderna fino al Viaggio pittoresco da Roma a Napoli, in un periodo compreso dagli anni Venti agli anni Cinquanta dell’Ottocento.

Ti potrebbero interessare anche: