L’associazione Spazio De Amicis, in collaborazione con la parrocchia di San Vittore, propone dialoghi di parole, musica e teatro
L’associazione Spazio De Amicis di Rho, in collaborazione con la parrocchia San Vittore, propone la seconda edizione dei Dialoghi di inclusione: tre serate in presenza (all’Auditorium Maggiolini, via E. De Amicis 15) e in streaming (canale YouTube dell’oratorio San Carlo) dal titolo «L’arte dell’inclusione», considerando la creatività come luogo di accoglienza. L’inclusione passa anche dall’arte: dopo il successo dell’anno scorso i promotori ne sono convinti.
La formula è sempre quella del dialogo a più voci, in cui gli ospiti si confrontano con approcci differenti, approfondendo insieme il tema proposto. Saranno a confronto un professionista dell’ambito artistico scelto e uno o più rappresentanti di un’esperienza «sul campo» di inclusione sociale.
Cabaret, musica e prosa
Si parte giovedì 3 febbraio, alle 21, su «Umorismo e inclusione» con Michele (Mike) Diegoli, insegnante di filosofia nei licei e cabarettista nei teatri e nei locali della periferia milanese, che racconterà con acutezza ironica alcune sue vicende autobiografiche e rifletterà su temi della nostra vita quotidiana. Interverrà anche Matteo Andreone, docente di teatro comico, che tra l’altro ha compiuto studi sul tema dell’immigrazione per dimostrare come l’humour possa emergere anche nelle situazioni più difficili («se possiamo ridere delle stesse cose, non siamo poi così diversi»).
«Musica e inclusione» è il tema scelto per giovedì 10 febbraio, sempre alle 21, con la partecipazione della cooperativa sociale AllegroModerato, nata con l’intento di dimostrare che le persone con difficoltà nell’organizzazione del pensiero, nella gestione delle emozioni e delle relazioni, trovano nell’esercizio del lavoro musicale la possibilità di rielaborare ed esprimere il proprio mondo interiore e di condividerlo con profondità e consapevolezza. Tali risorse valorizzano la qualità della vita delle persone con fragilità psichiche, mentali e fisiche. Alla serata parteciperà anche il Coro Elikya, diretto da Raymond Bahati, un laboratorio sociale, culturale e musicale a cui partecipano giovani di diverse età, nazionalità e confessioni, accomunati dalla passione per la musica. Le diversità vengono riconosciute dagli associati come valori da cui partire per trovare insieme un massimo comune denominatore, un modello di integrazione che possa rispondere alla domanda di un possibile cambiamento per il raggiungimento di un bene comune.
Per finire, giovedì 17 febbraio alle 21, la serata sarà dedicata a «Teatro e inclusione», perché dire teatro è dire vita: quest’arte riesce a rappresentare l’affascinante e complessa realtà delle storie e delle esistenze umane, dando voce e corpo alle loro luci e alle loro ombre. È per questa sua natura «aperta» e invasiva che può essere il luogo naturale dell’inclusione: un palcoscenico sui cui tutti hanno qualcosa da recitare, per sé e per gli altri. Parteciperà Lucilla Giagnoni, attrice e direttrice artistica del Teatro Faraggiana (Novara), che ha lavorato con Alessandro Baricco, Paola Borboni, Marco Baliani, Sebastiano Vassalli, Alessandro Benvenuti e Antonella Ruggiero. Rai5 ha trasmesso la sua recitazione integrale dei canti danteschi. Oltre a lei sarà presente la Compagnia Mayor Von Frinzius (Lamberto Giannini, Rachele Casali), gruppo artistico livornese, composto da circa 60 attori, metà dei quali disabili, nato dalla volontà di sperimentare il lavoro teatrale della marginalità sociale. Il loro spettacolo più conosciuto è «Up & Down».
Un percorso generativo fatto di voci, gesti e suoni condivisi; un’esperienza inclusiva che vive di relazioni e scambi reciproci. Per partecipare in presenza prenotare su www.eventbrite.it (digitare Dialoghi di inclusione); obbligo di mascherina Ffp2 e Green pass rafforzato.