«Il giorno in cui ci svegliammo dal sogno» è il titolo di un nuovo libro, scritto da Mauro Colombo con Rita Salerno, che raccoglie voci e testimonianze di chi visse l'epopea kennedyana, e la vide svanire con l'attentato di Dallas. Il volume sarà presentato a Milano, presso la sede delle Acli.
L’attentato di Dallas impedì a John Fitzgerald Kennedy di mantenere le promesse fatte all’atto della sua elezione, ma al tempo stesso lo preservò dal rischio di deluderle. Così il suo mito travalica la dimensione storica della sua presidenza.
Il giorno in cui ci svegliammo dal sogno, di Mauro Colombo con Rita Salerno (Editrice Monti, 232 pagine, 16,50 euro), raccoglie i ricordi e le emozioni di chi visse i “mille giorni” di JFK. Cinquant’anni dopo, parlano americani che oggi vivono in Italia, ma che furono testimoni negli Stati Uniti dell’epopea kennedyana.
In loro Dallas provocò un duplice “risveglio”. Il primo interruppe il sogno delle speranze accese da Kennedy. Il secondo, maturato nel tempo, fu la constatazione che in quegli anni, accanto alle luci di “Camelot”, c’erano state anche alcune ombre. Kennedy era un uomo, non un santo.
Per quanto quasi tutti di dichiarata fede Democratica, i “testimoni” di questo libro non mancano di sottolineare gli errori e i punti oscuri di quello che comunque rimane il Presidente più amato della storia americana.
Il libro verrà presentato a Milano venerdì 22 novembre 2013, esattamente a 50 anni dall’omicidio del presidente Kennedy, alle ore 18, presso la sede delle ACLI di Via Della Signora.
Insieme all’autore del volume, Mauro Colombo, interverranno Paolo Petracca (Presidente ACLI Provinciali di Milano – Monza Brianza), mons. Angelo Bazzari (Presidente Fondazione Don Carlo Gnocchi – Onlus), Claudia Beth Flisi (Vicepresidente Democrats Abroad – Milano), Alberto Mattioli (Console Provinciale Maestri del Lavoro).