Seguiranno altri 8 appuntamenti tra prosa, musica, cabaret e teatro civile, a cui si aggiungono anche due importanti collaborazioni: quella con il Balletto di Milano e quella con Kerkìs Teatro Antico in Scena.

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Alda Merini

Con la massima attenzione a tutte le precauzioni dettate dal Covid19 e dopo mesi di forzata pausa, è la poesia di Alda Merini a riaprire la Stagione teatrale PIME, sempre a cura del direttore artistico Andrea Zaniboni.

Il primo spettacolo, scritto e diretto da Antonio Nobili, si intitola Dio arriverà all’alba, in scena il 30 e 31 Ottobre in doppia replica giornaliera, con gli attori Antonia di Francesco, Valerio Villa, Alessio Chiodini, Alberto Albertino, Virginia Menendez e Sharon Orlandini. Il racconto ripercorre il quotidiano della “poetessa dei Navigli”: la madre, la folle capricciosa truccatissima e ingioiellata frequentatrice del Costanzo Show, la scrittrice, l’amante della vita e della bellezza.

Alda Merini non si è lasciata fermare neanche dalla detenzione manicomiale, continuando a scrivere e a vivere e a offrirsi generosa. Un’esistenza trascorsa fra il tentativo di abbracciare la normalità sottraendosi alla maledizione della poesia, e l’insistere eroico e fragile, con sofferenza e feroce ironia, nel dare alla luce sempre nuove e caparbie produzioni, sempre con le parole in bocca e nelle mani.

L’Alda Merini che Nobili porta sul palcoscenico è capricciosa, tagliente, divertente, prende in giro chi la va a trovare, è piena di vizi, guarda la tv color sul primo, beve solo bibite gassate e caffè, e fuma 40 sigarette al giorno, come minimo. Ma sa fare poesia. Perché la poesia e la bellezza di dentro possono riflettersi all’esterno, malgrado il vetro sporco dello specchio.

«La vita di Alda Merini è poesia essa stessa – spiega Andrea Zaniboni – e trasforma a sua volta in poesia, la vita di coloro che la incontrano. Qui sta la chiave dello spettacolo e della nostra Stagione. Ci sono storie che possono trasformarci. Dobbiamo incontrarle e farle lavorare dentro di noi. Il cartellone di quest’anno è ricco di parole che nutrono la memoria, ci ricordano la fame di un pane antico: il miracolo dell’arte e della sua bellezza necessaria. Nove appuntamenti tra prosa, musica, cabaret e teatro civile a cui si aggiungono anche due importanti collaborazioni: quella con il Balletto di Milano e quella con Kerkìs Teatro Antico in Scena perché anche la danza e il teatro greco sanno dare respiro all’anima».

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