La figura del Cardinale, già segretario di papa Giovanni, scomparso il 26 maggio a 100 anni, al centro di un volume curato da Renzo Salvi. Da alcune interviste video le riflessioni di un protagonista “riservato” del nostro tempo
«Un “paradigma Capovilla” esiste: è alla luce del Concilio, nel soffio di uno Spirito che cammina nella storia con discernimento, che tutto viene guardato con attenzione, interpretato con misericordia, orientato alla speranza. “Tutto” significa la storia del mondo e la vicenda della Chiesa, il divenire dei popoli e delle culture, nelle loro molteplici contraddizioni, e il costante, faticoso e tuttavia positivo muovere, non privo di errori, del popolo di Dio che di quel divenire è parte integrante». Così descrive la figura del cardinale Loris Capovilla, scomparso lo scorso 26 maggio all’età di 100 anni, Renzo Salvi nel suo ultimo libro Nell’aurora del Concilio. Loris Francesco Capovilla, Assisi, papa Giovanni… il mondo (Cittadella Editrice, 114 pagine, 10.90 euro) da poco uscito in libreria.
Il testo raccoglie le trascrizioni di interviste video che l’autore – per quasi 40 anni in Rai come capoprogetto di Rai Educational e poi Rai Cultura – ha realizzato negli ultimi anni con il segretario prima del Patriarca di Venezia Angelo Roncalli e poi, diventato Papa, di Giovanni XXIII.
Il colloquio diretto con Capovilla integra il racconto di grandi eventi con la sua capacità di raccontare aneddoti, frutto di una memoria viva e puntuale fino all’ultimo: il cardinale Roncalli, il Concilio Vaticano II e prima ancora il cardinale Ferrari; le Chiese locali della Rerum Novarum; Giovanni XXIII «maestro inatteso» e la Pro Civitate Christiana di Assisi; i cammini di testimonianza e di ricerca in ogni terra e cultura e religione del mondo.
Nel libro Capovilla racconta i retroscena del viaggio a Loreto e ad Assisi di papa Giovanni alle soglie del Concilio, per chiudere un tempo e aprire il futuro; il magistero semplice e radicalissimo («la mia persona conta niente») fino all’arrivo sulla scena internazionale di Barack Obama e i tanti profeti di questo tempo dove «troveremo dieci giusti» e in cui «uomini di buona volontà, certamente ce ne sono».
«Nel “paradigma Capovilla” – scrive ancora Salvi – è frequente l’affermazione dell’umiltà come approccio, dell’educazione come stile e come obiettivo, della semplicità e della prudenza quali culmini della vita cristiana, della profezia come necessità che tuttavia comporta sofferenze, della normalità dell’andare non “verso l’altro”, ma verso “gli altri” nella loro concretezza con le mani aperte e le braccia tese, del colloquio».
Un grande testimone di una stagione della Chiesa che ha segnato profondamente la vita delle comunità cristiane del nostro tempo in tutto il mondo. Un ieri e un oggi, con il filo conduttore che legge i segni dei tempi con l’intelligenza della fede e il cuore aperto ai cambiamenti. «Le conversazioni descrittive e di memoria – sottolinea l’autore del volume – di interpretazione e annotazione sull’oggi, di protensione al futuro e di puntualizzazione su ogni termine “improprio” da parte di don Loris – ché di aggiornamento si deve parlare, ad esempio, non di rinnovamento della Chiesa – corrono senza inciampo e senza incontrare blocchi o ingombri dai grandi giorni dell’ottobre 1962 (apertura del Concilio, ndr) alla presidenza Obama».
Il libro curato da Salvi propone anche una chicca per i lettori: un testo sullo Spirito Santo del Patriarca di Venezia Angelo Roncalli, tenuto nel 1957, l’anno prima della sua elezione a Papa, a un Corso di studi cristiani alla Pro Civitate Christiana di Assisi.